Economia
Mirafiori, Cota incontra i sindacati: “Aprire subito un tavolo di trattativa con il Lingotto”
Un tavolo con il Lingotto sul futuro di Mirafiori. La richiesta dei sindacati – emersa nel corso dell’incontro svoltosi giovedì mattina con il presidente della Regione Roberto Cota – non potrebbe essere più chiara. Un incontro freddino, visto che Fiom, Fim e Uilm continuano ad essere perplesse sul ruolo svolto in questa partita dal governatore leghista, tra le altre cose sostenitore del famigerato primo comma dell’articolo 8 della manovra del Governo, relativo alle deroghe e all’efficacia dei contratti aziendali di primo livello.
In Regione erano presenti i segretari confederali della Uil Piemonte Gianni Cortese, della Cisl Torino Nanni Tosco, e i loro leader metalmeccanici Maurizio Peverati (Uilm) e Claudio Chiarle (Fim), mentre la delegazione della Cgil-Fiom era composta da Pietro Passarino e da Vittorio De Martino. Presenti anche la Confsal a cui aderisce la Fismic, e la Ugl. Praticamente (e stranamente) unanime la richiesta di un tavolo con la Fiat che sollevi le ombre che ancora gravano su Mirafiori. ”Il più antico stabilimento di Fiat, Mirafiori, deve avere una sua soluzione adeguata, perchè i lavoratori se lo aspettano e noi ci abbiamo messo la faccia”, ha dichiarato Cortese, mentre Peverati ha ribadito la necessità che si apra velocemente ed entro settembre ”un tavolo di trattativa per garantire l’investimento di un miliardo e un prodotto che dia garanzie a Mirafiori e al suo indotto”.
LE CRITICHE DI CGIL, CISL E UGL. ”Un incontro inutile – secondo Passarino della segreteria Cgil – quanto ci ha detto Cota, lo abbiamo già letto sui giornali. Il nostro giudizio si aggrava, siamo di fronte all’assenza del piano industriale e in più a un concorso di istituzioni che chiedono l’extragiudizialità per la Fiat”. Tiepida anche la reazione del leader Fim-Cisl Claudio Chiarle: ”L’unico elemento di certezza che abbiamo è l’accordo che abbiamo firmato. Noi lo riteniamo valido e operante, vogliamo che la Fiat venga a dirci se sono cambiate delle cose”.
Dubbi li solleva anche Francesco Citraro dei metalmeccanici Ugl: ”Siamo preoccupati perchè non è uscito nulla di nuovo. noi abbiamo fatto un accordo importantissimo e che deve essere rispettato. Dovremmo partire con la produzione per il 2012, ma ad oggi non c’è nulla di certo e questo è molto preoccupante”.
L’OTTIMISMO DELLA FISMIC. Unico a definire esplicitamente ”positivo” il confronto di oggi è Vincenzo Aragona della Fismic, che ha comunque aggiunto: ”Il problema di Mirafiori non sta mettendo in ansia soltanto i 12.500 lavoratori della Fiat, ma tutti i cinquantamila addetti che ruotano intorno a quello stabilimento”.
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