Asti
Banda di ladri rom in manette. Prendevano di mira le aziende tra Alessandria e Alba
Banda di delinquenti specializzata in furti d’acciaio, altri metalli e semilavorati industriali di rilevante valore. Cinque rom, tutti con precedenti penali, si muovevano tra le province di Cuneo e Alessandria per mettere a segno i loro reati. Residenti nel campo nomade “Guerra” di Asti, a metà tra Alessandria e Alba, erano intenti in scorribande notturne partendo dalle loro abitazioni.
Le indagini, svolte dai carabinieri della compagnia di Alba, in collaborazione con i colleghi di Novi Ligure, sono iniziate a luglio, quando nell’area industriale albese, ladri non identificati, avevano rubato 30emila euro in acciaio. Agivano, di solito, con un modus operandi preciso. Penetravano nella zona scelta, mettevano fuori uso il sistema di allarme e portavano via quanto più materiale possibile. In uno dei loro colpi, però non hanno fatto i conti con il sistema di videosorveglianza esterno e i militari di Alba, proprio grazie alle immagini acquisite, sono riusciti a risalire all’Alfa Romeo usata per il reato, intestata ad un pregiudicato rom astigiano. Da quel momento i carabinieri hanno seguito costantemente il veicolo.
Ad inizio agosto, infatti i carabinieri, grazie all’intercettazione dell’auto, hanno arrestato due pregiudicati albanesi, sempre residenti ad Asti, mentre stavano rubando oltre 100 litri di gasolio dal serbatoio di un camion di proprietà di un’azienda albese, parcheggiato nel piazzale davanti al palazzo di giustizia di Alba.
Inoltre, la scorsa domenica notte è scattata la trappola a Silvano D’Orba, piccolo comune dell’alessandrino, dove il gruppo di 5 rom aveva preso di mira un’azienda locale, del settore dell’assemblaggio di porte blindate. I rom, partiti da Asti, sempre a bordo dell’Alfa pedinata dai carabinieri, avevano già messo fuori uso il sistema d’allarme dello stabilimento da cui avrebbero portato via le lastre in metallo usate per la blindatura delle porte ma, ancor prima che potessero agire, sono stati bloccati dai militari che avevano circondato l’area.
In manette, con l’accusa di tentato furto aggravato e possesso di arnesi da scasso in concorso, i rom Massimo halilovic di 29 anni, Giuliano halilovic di 23, Konad halilovic di 20, Sasà halilovic di 24 e Sabaudin halilovic di 18. Tutti con grosse cesoie a disposizione, un “piede di porco”, guanti per evitare di lasciare impronte, altri strumenti da scasso e due radio ricetrasmittenti per comunicare tra loro e intercettare anche le comunicazioni delle forze di polizia.
Nella mattinata di lunedì il loro arresto è stato convalidato dal gip, giudice per le indagini preliminari, del tribunale di Alessandria. Per tre di loro, custodia cautelare nel carcere alessandrino, per uno, invece obbligo di dimora e presentazione giornaliera in caserma ad Asti e un altro, scarcerato ma ancora indagato, in attesa di essere processato con i suo complici detenuti.
Proseguono le indagini sul loro conto per verificare se i cinque siano anche colpevoli di altri furti di acciaio, ferro e semilavorati in metallo ai danni di alcune aziende nell’albese e nell’alessandrino.
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