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Cultura

Dopo il restauro Villa Tesoriera torna a essere casa della musica (forse anche virtuale)

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il suo nome sarebbe Villa Sartirana, ma pochi la chiamano così. A Torino tutti la conoscono come Villa Tesoriera, nome evocativo. E in effetti di un tesoro si tratta: un gioiellino nascosto in zona Parella, immerso in un piccolo parco e protetto da mura di cinta. Girando per le stanze magnificamente affrescate e affacciandosi sul giardino non sembra nemmeno di trovarsi in città. Molti sposi conservano questa villa settecentesca nei loro album di nozze, visto che per vent’anni ha ospitato i matrimoni civili. I melomani invece la conoscono come sede della biblioteca musicale Andrea Della Corte. E infatti, dopo gli interventi di restauro che l’hanno rimessa a nuovo, la Sartirana tornerà a contenere spartiti e dischi.

La villa aveva bisogno di parecchie cure (gli ultimi restauri risalivano agli anni ’70). Così per quasi due anni un gruppo di architetti, restauratori e tecnici ha lavorato per farle riacquistare gli antichi splendori, rendendola contemporaneamente più moderna. Sono stati realizzati interventi di ogni genere: dal recupero del piano interrato (che sarà usato come archivio) al rifacimento del tetto, dalla posa di nuovi pavimenti in pietra e in legno alla pulitura dei bellissimi affreschi che adornano le pareti e i soffitti. La villa è stata anche messa a norma e dotata di nuovi impianti di illuminazione, riscaldamento, sistemi antincendio e ascensore: tutte opere necessarie in una biblioteca pubblica. Il costo dei lavori, circa 2.200.000 Euro, è stato ripartito tra Comune di Torino (che ha finanziato rinnovamenti architettonici e restauri) e Iride Servizi (che invece si è occupata degli impianti). Sarebbe necessario ancora qualche intervento, come ha spiegato, durante la conferenza stampa di presentazione, Rosalba Stura, dirigente settore edifici per la cultura del Comune di Torino: non tutti i dipinti sono stati ripuliti e anche le porte avrebbero bisogno di un ulteriore restauro. Ma si tratta solo di piccoli ritocchi: potranno essere eseguiti in seguito senza ostacolare l’accesso al pubblico. Intanto i visitatori possono godersi un colpo d’occhio emozionante sulla villa, che ora si mostra in tutta la sua magnificenza.

In una cornice del genere, la musica non può che trovarsi a suo agio. Nei prossimi mesi le preziose collezioni della biblioteca Della Corte, temporaneamente ospitate in corso Vercelli, torneranno nella sede originaria. A gennaio la struttura riaprirà i battenti, ma con parecchie migliorie rispetto al passato. Paolo Messina, direttore dei Servizi Bibliotecari Torinesi, immagina un luogo che sappia parlare la lingua dei giovani, coniugando il passato con la tecnologia. Così le vecchie cabine di ascolto saranno sostituite da impianti più moderni e sofisticati; sarà possibile suonare le composizioni conservate in biblioteca grazie a spazi attrezzati con tastiere elettroniche e cuffie; ci saranno sale per gli ascolti collettivi e nuovi scaffali per trovare meglio gli spartiti. E per il futuro, finanziamenti permettendo, sono in programma ulteriori evoluzioni. Il gruppo di ricerca che sta lavorando al progetto vorrebbe realizzare la digitalizzazione delle collezioni in vinile. Così la musica sarà a portata di clic (anche da casa) e magari, grazie al wi-fi, sarà possibile ascoltare Beethoven standosene tranquillamente sdraiati sotto gli alberi del parco.

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