Cronaca
Un’ora per ricostruire il dramma nella rapina al gioielliere di via Ormea
E’ durato oltre un’ora ieri pomeriggio il sopralluogo del gioielliere torinese per ricostruire i drammatici momenti che l’hanno portato a sparare contro i rapinatori, in via Ormea. Ed “è stato decisivo” secondo l’avvocato Loredana Gemelli, difensore di Pier Angelo Conzano, che lo scorso 10 agosto ha ucciso durante un tentativo di rapina Francesco Procopio. Il sopralluogo era stato richiesto proprio dalla difesa del gioielliere, e accordato dal pm Marco Sanini, per ripercorrere sul posto le dichiarazioni di come si sarebbero svolti i fatti secondo Conzano. Nel negozio il gioielliere, indagato per omicidio colposo con eccesso di legittima difesa, ha ricostruito con l’aiuto di due figuranti che rappresentavano i due rapinatori, le sequenze della rapina. “Ha permesso di rendersi conto visivamente – spiega l’avvocato Gemelli – di come è avvenuta l’aggressione”.
Conzano ha fatto vedere come sarebbe stato aggredito dai due rapinatori e notato le pistole, poi rivelatesi giocattolo, alla cintola: “Li aveva addosso, Procopio era un ragazzone di 120 chili – sottolinea il difensore del gioielliere – e anche l’analisi del medico legale, presente sul posto, conferma che al momento dello sparo Procopio aveva le braccia protese verso il mio cliente”.
Conzano ha anche spiegato che subito dopo aver sparato ha scaricato l’arma e messo la sicura. Tutta la ricostruzione è stata filmata e registrata da alcuni uomini dei carabinieri. L’avvocato Gemelli ha anche depositato la richiesta per poter visionare i filmati delle telecamere a circuito chiuso della gioielleria, acquisiti dalla Procura.
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