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Economia

Dopo il no di Saitta, l’Ikea rinuncia all’investimento in Piemonte

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Avranno gioco facile adesso le opposizioni ad attaccare Antonio Saitta: l’Ikea ha rinunciato all’investimento in Piemonte (a La Loggia) dopo lo stop di palazzo Cisterna alla costruzione di un centro commerciale su un terreno agricolo. Oggi approda in Consiglio provinciale il question time richiesto dal centrodestra che chiede conto “della scelta incomprensibile che manda in fumo 300 posti di lavoro”. E critiche alla presa di posizione del presidente Saitta arrivano anche da Confindustria: “Abbiamo raccolto almeno una cinquantina di aziende che potrebbero rientrare nella filiera dei materiali per Ikea – ha detto Paolo Balisteri, segretario generale degli industriali piemontesi – perdere questa possibilità sarebbe davvero grave”.

IL NO DELLA PROVINCIA. ”Non ho un pregiudizio verso Ikea. Il colosso svedese vuole realizzare un intervento a sud di Torino perchè ritiene di voler saturare il mercato: nessuno può impedirglielo, se realizza il suo centro commerciale in un’area non agricola, così come fanno tutti gli operatori economici. In quella zona non c’è sicuramente carenza di aree e di stabilimenti in disuso adatti a questa finalità”. Così Saitta ha replicato alla multinazionale svedese dopo il no espresso alla modifica del piano regolatore del Comune di La Loggia per trasfornare da agricola a commerciale la destinazione di 160mila metri quadri di terreno. ”Se proviamo a capire i motivi dell’ostinazione con cui Ikea Italia indica oggi nel suo ultimatum quella di La Loggia come ‘unica localizzazione possibile per un secondo punto vendita in Piemonte’ – ha aggiunto il presidente della Provincia – ci rendiamo facilmente conto che l’area agricola prescelta con il cambio di destinazione urbanistica acquisterebbe un valore di almeno 20 milioni di euro e Ikea realizzerebbe immediatamente una plusvalenza enorme. In questo modo tutti possiamo essere abili a fare gli imprenditori”.

IL COMUNICATO DEGLI SVEDESI. “Lo scorso 22 luglio l’amministrazione provinciale di Torino ha emesso parere negativo sulla valutazione ex ante per l’attività commerciale relativa al progetto per il punto vendita a La Loggia” che per l’azienda ”si trattava di un investimento importante pensato dando priorità al rispetto per l’ambiente, all’efficienza delle infrastrutture viarie e alle relazioni con gli attori politici, economici e sociali di quel territorio”. Ricordando che il progetto, presentato nel luglio 2009, prevedeva, a fronte di una area di 60mila mq dedicata al punto vendita, 100mila mq di area a verde e a parco e un investimento totale in oneri, opere pubbliche, viabilità e verde per 17,3 milioni di euro, la nota di Ikea Italia rileva anche che l’amministrazione comunale di La Loggia aveva aveva espresso parere favorevole all’insediamento.

”Evidentemente questi fatti non sono stati sufficienti, e l’amministrazione provinciale ha visto questo progetto come una speculazione immobiliare e non come il tassello di una più ampia collaborazione tra il nostro gruppo e il distretto economico piemontese ”, conclude la nota osservando che ”la risposta negativa dopo sei conferenze dei servizi delude le aspettative per una ricaduta occupazione di oltre 250 posti di lavoro e ci porta a decidere di sospendere l’investimento di quasi 70 milioni di euro su tutta la regione Piemonte e una sua riallocazione nel Sud Europa”.

IL PLAUSO DI COLDIRETTI. “Viene raccolto l’appello – sinora quasi sempre caduto nel vuoto – di fermare la cementificazioni e il consumo di suolo per i nuovi insediamenti produttivi e commerciali”. Ad appoggiare Saitta arriva  il presidente provinciale della Coldiretti  Riccardo Chiabrando. Secondo gli agricoltori “in questi anni sono stati consumati oltre 7mila ettari di terreni fertili, ma il 40% dei capannoni è rimasto vuoto”.

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