Cronaca
Massaggi a luci rosse, chiusi due centri a Torino. Tra i clienti professionisti e dirigenti
I carabinieri di San Salvario hanno posto i sigilli a due centri massaggio a luci rosse, uno situato vicino a Porta Nuova, l’altro a Moncalieri. Nel corso dell’operazione sono state arrestate quattro persone: si tratta di una coppia che gestiva l’attività e di due ragazze che i coniugi consideravano persone di fiducia a cui veniva affidata la gestione dei centri quando loro erano impossibilitati a farlo. Per tutti l’accusa è sfruttamento della prostituzione.
Una quinta persona è stata denunciata a piede libero con il divieto di dimora a Torino e provincia. A far partire le indagini, cominciate circa tre mesi fa, una giovane che aveva trovato lavoro nel centro ma che, dopo aver scoperto che si trattava non di un normale centro estetico, ma di un centro di massaggi ‘particolari’ ai quali non voleva prestarsi, si era rivolta ai militari per denuciare la situazione.
Con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali i carabinieri hanno accertato che nei centri lavoravano, anche per 16 ore al giorno 4-5 ragazze che fruttavano ai titolari tra i 30 e i 40mila euro al mese per ciascun centro, al netto dei compensi pagati alle giovani che mediamente ricevevano tra i 2 e i 3mila euro al mese. Le ragazze al termine dell’orario di lavoro potevano usufruire di uno spazio messo a disposizione dai titolari al piano superiore del centro. I costi dei massaggi variavano tra i 30 euro per il massaggio tradizionale, fino agli 80 euro per quelli ‘hot’. I clienti del centro erano per lo più cittadini facoltosi, professionisti e dirigenti, e qualche turista. Ora sono in corso accertamenti per valutare violazioni di natura fiscale e della normativa che regola il mercato del lavoro.
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