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La Regione Piemonte rinvia la decisione sui ticket sanitari. Anche il Veneto di Zaia dice “no”

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Sui ticket sanitari la Regione Piemonte non sa proprio decidersi: ancora una volta infatti è stato rinviato in maniera imprecisata il ticket sulla diagnostica, mentre altre sette regioni hanno già deciso di posticipare a gennaio l’introduzione della minitassa da 10 euro su esami e pronto soccorso varata con la manovra finanziaria di Tremonti.

A Torino la giunta di Roberto Cota sta ancora ragionando sul da farsi. Oggi è previsto un incontro per capire esattamente quanto verrebbe a costare il rinvio. L’ipotesi più probabile è che alla fine si applicherà una riduzione del ticket solo per le fasce di reddito più basse, ma per una decisione definitiva bisognerà attendere giovedì, quando a Roma si terrà la conferenza delle Regioni.

Cinque regioni, subito dopo il varo della manovra, si erano già pronunciate contro l’introduzione: Val d’Aosta, Trentino Alto Adige (solo per i codici bianchi e non per la specialistica), Emilia Romagna, Toscana e Sardegna. Domenica è arrivato anche il parere contrario del Veneto e dell’ Umbria. Attualmente rimangono così quattro le regioni che hanno scelto di introdurre da subito i nuovi ticket: Liguria, Basilicata, Sicilia e Lombardia.

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