Alessandria
Teatro di Alessandria: conti in rosso e piano di bonifica
Alle 16 di domani, venerdì, si riunirà il consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro regionale alessandrino (Tra) con un solo punto all’ordine del giorno: affidamento dell’incarico per la redazione del piano di bonifica dell’amianto alla società 3i Engineering di Alessandria, l’unica ad avere presentato una proposta. La decisione è arrivata dal nuovo Cda della Fondazione che è rinato sulle proprie ceneri. Con l’approvazione del Bilancio consuntivo 2010 (senza il parere dei Revisori dei conti) è scaduto il precedente Cda, subito rinominato dall’assemblea dei soci: Piercarlo Fabbio, sindaco di Alessandria, indica Elvira Mancuso (il Comune esprime il presidente del Tra); Lorenzo Repetto (presidente Amag), se stesso; Riccardo Maggiora (assessore del Comune di Valenza) indica Sonila Byrekasi, 27 anni, procuratore legale (in regime di proroga restano Roberto Livraghi e Andrea Foco in rappresentanza della Regione che si è riservata di decidere e della Fondazione Cra che era assente alla riunione). Primo atto: il via libera al Bilancio preventivo 2011 che sul documento contabile pareggia su 3.149.000 euro, anche se si annuncia una perdita di 270.000. Oltre al ‘rosso’ nei conti, centrale resta la questione della bonifica per un teatro chiuso dall’ottobre 2010. Sarà la 3i Engineering di Alessandria, dunque, a elaborare il piano di bonifica, poi trasmesso all’Asl e allo Spresal che dovrà accertare la congruità con le normative. Solo dopo queste verifiche potranno partire i lavori. Assegnati alla Switch 1988, la stessa che ha causato il danno e la diffusione delle fibre di amianto durante i lavori, i duci dirigenti sono fra gli imputati nell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica. Sul sito della 3i Engineering (www.3isrl.it) non risulta alcuna esperienza passata nel campo delle bonifiche da amianto. A fronte di tutto questo, Roberto Livraghi ha annunciato le dimissioni. “In questi ultimi mesi sono accadute molte le cose che non mi piacciono e non condivido” scrive nella lunga lettera in cui motiva la sua decisione.
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