Ambiente
Prima certificazione italiana di ristorabilità assegnata al Cardinal Massaia
1700 pasti giornalieri, a filiera corta, riservati ai ricoverati e ai dipendenti che pranzano alla mensa aziendale dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti, grazie ad un innovativo modello di ristorazione collettiva, frutto del progetto denominato 2Q, ovvero qualità quotidiana. Il contesto ideale per Icim, ente di certificazione indipendente, per validare la prima certificazione italiana di RistorAbilità, schema di ristorazione sostenibile applicato per la prima volta dopo uno studio “sul campo” nelle cucine del Massaia. Qui, in 12 mesi, circa sono stati testati i parametri della futura certificazione.
Lo schema di RistorAbilità è rivolto a tutte le aziende che si occupano di catering e ristorazione fuori casa, ma anche alle organizzazioni pubbliche e private che forniscono pasti, attraverso un servizio di ristorazione collettiva, come appunto le scuole e gli ospedali. Per il valore del proprio lavoro, il Cardinal Massaia, dopo aver collaborato alla nascita della nuova certificazione, oggi è stato anche il primo soggetto a esserne insignito.
La certificazione attesta la presenza e l’efficacia di un sistema di gestione “sostenibile” di ogni aspetto del ciclo della ristorazione, dalla progettazione dei menu, all’approvvigionamento delle materie prime, dal trasporto dei prodotti allo smaltimento dei rifiuti, con gli obiettivi di garantire la salubrità, la bontà dei pasti, il benessere e la convenienza economica, sia per i singoli che per la collettività, riducendo al contempo l’impatto ambientale, i rischi per la salute dei consumatori e dei lavoratori e gli sprechi dovuti a una cattiva gestione delle risorse energetiche.
Cinque i valori di sostenibilità su cui si basa lo schema Icim. Legame con il territorio e attenzione verso le parti interessate; innovazione e miglioramento; competitività e sostenibilità economica; energia, acqua, gestione rifiuti, biodiversità e sostenibilità ambientale; tutela della sicurezza, della salute e responsabilità sociale.
“L’approccio multidisciplinare che abbiamo adottato per la definizione dei requisiti ha permesso di considerare i bisogni di tutte le parti interessate – spiega Enza Laretto, responsabile dell’area sociale Icim – La certificazione di RistorAbilità, rilasciata da una parte terza, garantisce che gli obiettivi definiti dall’ente erogante del servizio di ristorazione siano in linea con le strategie di salute, benessere e sostenibilità europee e nazionali e che i principi dello sviluppo sostenibile vengano applicati in modo sistematico. Certificare il Cardinal Massaia non è stato “difficile”: se è vero che lo schema di RistorAbilità è, in un certo senso, anche la summa delle migliori pratiche già attuate sul territorio italiano, l’ospedale astigiano ne è un eccellente esempio, che dovrebbe servire da riferimento per amministrazioni pubbliche e imprese private del comparto”.
Lo schema RistorAbilità, messo a punto da Icim include, ampliandole, le linee guida per la ristorazione scolastica del Ministero della Salute (2010), il piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione del Ministero dell’Ambiente (2008) nonché, le recenti linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale del Ministero della Salute, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso febbraio e che considerano il cibo un vero e proprio strumento terapeutico in grado di diminuire il tempo di degenza di un paziente.
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