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Economia

Gli operai New Holland in corteo: secondo anno consecutivo senza premio di risultato

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Due ore di sciopero, con corteo interno e presidio ai cancelli, per rallentare l’uscita delle merci: è il prezzo che ha pagato la Fiat questa mattina per non aver ancora rimborsato il premio di risultato agli operai della New Holland di San Mauro Torinese. Secondo la Fiom le adesioni allo sciopero sono state dell’80%, per l’azienda del 20%. “Questa è la prima iniziativa torinese con cui i lavoratori, giustamente, protestano per il fatto che il Lingotto per il secondo anno consecutivo non eroga alcunchè come saldo del premio di risultato”, ha commentato Federico Bellono, segretario provinciale dei metalmeccanici Cgil di Torino. Nel frattempo il Lingotto scala le classifiche delle multinazionali, ma crolla in borsa.

LA CLASSIFICA DI MEDIOBANCA. Se i rapporti con gli operai non sono il punto forte dell’azienda guidata da Marchionne, i numeri dell’indagine annuale di Mediobanca sulle maggiori multinazionali manifatturiere mostra come il Lingotto sia la seconda multinazionale italiana per attivi, 32ma posizione della classifica mondiale. La ricerca si riferisce però all’esercizio 2010: considerando che nel 2011 la Fiat ha incrementato la propria quota nel capitale di Chrysler fino a detenere il pacchetto di maggioranza della casa di Detroit,  la casa torinese schizzerebbe addirittura al 19 posto nel mondo.

DAL SUDAMERICA A PIAZZA AFFARI. Non deve aver fatto piacere a Sergio Marchionne sentire le dichiarazioni rilasciate alla stampa del suo responsabile per l’America Latina, Cledorvino Belini, che avrebbe rivelato l’intenzione della Fiat di chiudere per una settimana lo stabilimento argentino di Cordoba e quello brasiliano di Betim. La causa sarebbe da ricercare nell’aumento delle scorte di magazzino proprio nel paese carioca, che ha visto ultimamente un peggioramento del mercato dell’auto (nonostante il record di vendite del primo semestre). Ciò potrebbe aver contribuito al risultato negativo dell’Auto in Piazza Affari: tra i peggiori titoli odierni del paniere principale.

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