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Cultura

Monfortinjazz inaugura con la poesia in musica di Yann Tiersen. Il programma dell’edizione 2011

Davide Mazzocco

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Un anno fa si disse basta. Niente più Monfortinjazz. Nello splendido borgo langhese sembrava chiuso un ciclo. Troppo poche le risorse per una rassegna che nel corso degli ultimi tre decenni ha portato a Monforte d’Alba il meglio della musica d’autore mondiale: Wayne Shorter, Jan Garbarek, Francesco Guccini, Anthony and The Johnsons, Dulce Pontes, Ivano Fossati, Enrico Rava, Rufus Wainwright, Paolo Conte, Bruce Cockburn, Vinicio Capossela, Willy de Ville, Stefano Bollani, Gipsy King, Manhattan Transfer, Diana Krall, Gal Costa, Francesco Cafiso, Severino Gazzelloni e il grande pianista polacco Horszowski, al quale fu intitolato l’Auditorium nel quale si svolgono tutti i concerti dopo la sua memorabile esibizione del 1986.

E invece rieccolo Monfortinjazz in versione “small” come numero di appuntamenti ma non come qualità. Quattro concerti nello splendido anfiteatro naturale del paese che fu sede di una delle prime cellule catare della storia. La natura eretica del luogo si perpetua ora in musica, in una ricercatezza costante che evita ogni coté commerciale. Forse, l’unica concessione è proprio il concerto con il quale si comincia venerdì 8 luglio alle 21:30. A esibirsi è, infatti, Yann Tiersen, straordinario polistrumentista francese salito agli onori delle cronache grazie alla colonna sonora de Il favoloso mondo di Amèlie, una pellicola imprescendibilmente legata, nell’immaginario comune, al proprio accompagnamento musicale. Il punto di forza di Tiersen è di non essersi riposato sugli allori retrò delle bals musette da cartolina ma di aver riscritto ogni volta la propria cifra stilistica. Dust lane, l’ultimo lavoro che verrà presentato nel concerto di venerdì, unisce la sua formazione classica alle esperienze nel rock con risultati che ricordano le magnifiche “arie rock” dei Sigur Ros.

Domenica 17 luglio (21:30) è di scena Soulbop un progetto speciale che vede l’incontro fra il trombettista Randy Becker (quattro Grammy all’attivo e collaborazioni con Sinatra, Springsteen e Zappa), il saxofonista Bill Evans (collaboratore di Davis, Hancock e Jagger), le tastiere di Medeski, il basso di Chris Wood e le percussioni di Martin.  Il risultato è un’esperienza musicale unica che combina elementi di funk, jazz, soul e blues. Due giorni dopo, martedì 19 luglio (21:30), si esibisce Aloe Blacc, giovanissimo talento africano considerato il nuovo re del soul, capace di unire l’intrattenimento a una scrittura impegnata e profonda. Per capire di che stoffa sia fatto il ragazzo basta ascoltare I need a dollar dove, in una sola canzone, si respira tutto l’aroma dei Sixties, della black music sempreverde e dello stile Motown.

Chiusura sabato 30 luglio (21:30) con Stefano Bollani meets Gershwin. Il pianista, vecchio amico della rassegna monfortese, torna dopo due anni con uno spettacolo dedicato al compositore statunitense, Rhapsody in Blue. Occasione unica per godere di questo esperimento capace di fondere la tradizione classica con quella jazz, il concerto non si esaurirà con Gershwin, Bollani, infatti, si diverte e diverte con le sue improvvisazioni e con l’interazione col pubblico e di certo riserverà qualche sorpresa anche agli spettatori dell’auditorium Horszowski. E poi, in alto i calici. Già perché al termine dell’ultima serata i produttori locali del Barolo di Monforte – fra i principali promotori della manifestazione – offriranno una degustazione della loro produzione.

Per tutti gli appuntamenti il biglietto d’ingresso è di 30 euro. Info: www.monfortinjazz.it

 

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