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Allarme sfratti in provincia di Alessandria

Redazione Quotidiano Piemontese

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Più che emergenza, per gli sfratti, in provincia di Alessandria, è allarme vero. Lo dicono i numeri forniti nel corso di una tavola rotonda promossa dalla Cgil: 403 nel 2007, quasi raddoppiati nel 2010, quando il totale è stato di 786. Destinato a essere superato ancora nel 2011, perché solo nei primi sei mesi sono già 610. Numeri preoccupanti: anche a livello nazionale si è registrato un aumento, del 6,51 per cebto rispetto al 2009, ma in provincia il dato è più che doppio, 15,13 per cento. Non una ‘esplosione’ improvvisa, ma un peggioramento graduale, legato anche all’incremento dei redditi, che ha subito una frenata. Se, infatti, gli aumenti delle retribuzioni sono stati del 27 per cento per i metalmeccanici e del 23 per cento per il terziario e le pensioni del 22 per cento per i ‘minimi’ e del 34 per cento per quelle di anzianità, il prezzo degli affitti è lievitato del 220/224 per cento per costi complessivi per un alloggio di 90 metri quadrati. C’è un divario enorme anche tra le richieste di case popolari e quelle effettivamente assegnate: nel triennio 2007 -2009 le prime sono state 2058, ma solo 346 assegnate. Altro dato che fotografa una situazione grave è il numero complessivo d alloggi in provincia, 235.859, per una popolazione di 465mila residenti: da questo emerge una cifra elevata di case sfitte, effetto di un sistema non certo ottimale. Lo conferma anche un altro indicatore del Sunia provinciale: 3mila alloggi vuoti, 900 dei quali di nuova costruzione

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