Piemonte
Il Canavese nel calcio non c’è più: niente iscrizione alla Lega Pro
È finita. La favola del Canavese è arrivata all’ultima, amarissima pagina. “Non iscrivere la squadra sarebbe una mazzata terribile”, ripeteva fino a ieri Francesco Ferraris. Via il condizionale, la mazzata è arrivata. Il presidente non è riuscito a trovare i 28mila euro necessari per l’iscrizione al campionato di Lega Pro stagione 2011/2012 e la fidejussione da 300mila euro a garanzia. Giocatori tutti svincolati, società in liquidazione. Il Canavese sparisce dalla mappa del calcio nazionale e, a meno che qualcuno non raccolga i cocci, anche regionale.
I poco più di 3000 abitanti del comune di San Giusto non sono bastati a sostenere una società che la ‘regione’ canavesana non ha mai sentito veramente sua. Se l’Ivrea, fallita due anni fa, era solo un indizio, la fine del Canavese è una prova certa: gli imprenditori canavesani hanno altro a cui pensare. Svariati sono stati gli appelli di Ferraris alle forze del territorio, e qualche aiuto importante fino all’anno scorso è arrivato. Poi basta. Vincenzo Papandrea, con la sua Italporte di San Francesco al Campo, sponsorizza il Toro. Dopo l’Ivrea, la famiglia Zucco è uscita dal calcio. Beppe Giarnera ha preferito il Livorno, quando è andato via da Cirié. Adriano Delaurenti ha investito nel calcio (Rivoli e Lucento, dopo Ardor San Francesco e Canavese) finché ha giocato il figlio. Il trio Rolle-Gariglio-Fantini preferisce tutt’ora la tranquillità di Volpiano. Neanche la Juventus ha mai creduto veramente in una società satellite, quale poteva essere il Canavese, nonostante lì abbia giocato fino a quest’anno il figlio dell’avvocato Luigi Chiappero. Dimentichiamo sicuramente qualcuno che avrebbe potuto dare una mano, ma questa triste fine era nell’aria da tempo, da troppo tempo perché qualcuno si immolasse per investire la rotta. Anche la famiglia Ferraris, che di tasca propria ha buttato davvero tanti soldi, non ne aveva davvero più.
Nato nel 2001 dall’unione di Sangiustese e Volpiano, il fu Canavese ha vinto nella stagione 2006/2007 il campionato di Serie D, al termine di una esaltante testa a testa con il Savona. Quattro anni e quattro salvezze in Lega Pro Seconda divisione, quest’anno con la sapiente guida di Ezio Rossi a ‘esorcizzare’ gli stipendi in ritardo o mai arrivati. Tanti i talenti lanciati nel calcio che conta, vedi Ebagua, venduto per 250mila euro (così si dice) al Varese e adesso comprato dal Torino per una cifra moltiplicata per dieci. O Paolo Rozzio, difensore del ’92 appena preso dalla Fiorentina. Tanti altri sarebbero arrivati, perché la Berretti ha vinto il suo girone davanti al Milan e tutto il Settore giovanile era davvero competitivo. Ricostruire una realtà così all’ombra di Juve e Toro sarà davvero difficile.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese