Piemonte
Ricapitalizzazione Juve: è vera festa? Quando i soldi sembrano molti ma sono pochi…
Aumento di capitale di 120 milioni di euro per la Juventus. Confermate insomma le anticipazioni dei giorni scorsi: è però giusto fare qualche ulteriore considerazione che, pur prendendo atto della volontà di rilancio da parte del club e della proprietà, fa apparire un po’ meno luccicante la realtà. Innanzi tutto perché il piano industriale non è triennale e nemmeno quadriennale, bensì quinquennale partendo dalla stagione 2011-12 e finendo nel 2015-16: ne consegue che i soldi non sono così tanti come forse sarebbero stati se spendibili in un arco di tempo inferiore. Poi perché i 190 milioni sbandierati nelle ultime ore da qualche giornale non sono tali: vero che la Exor ha concesso un prestito di 70 milioni, vero però che lo stesso andrà restituito entro il prossimo 31 dicembre. Ovvero: sono soldi che serviranno nell’immediato per dare a Marotta quella flessibilità che non potrebbe viceversa avere se dovesse aspettare l’entrata in essere dell’aumento di bilancio, ovvero non prima di ottobre.
Riepilogando: i soldi “freschi” sono 120 milioni, 60 dei quali utili per ripianare il buco. Poco più di 37 sono già stati utilizzati per operare i riscatti di Matri, Quagliarella, Motta e Pepe: non tutti resteranno, ma certo non è che la Juve da oggi navighi nell’oro. Resta comunque una discreta disponibilità per arrivare a un acquisto di livello assoluto, probabilmente Aguero. Poi palla a Marotta, che dovrà essere abile a costruirsi un tesoretto grazie ad alcune cessioni e a risparmi sul monte ingaggi che dovranno permettere alla Juve di rifarsi un altro pezzettino di look diventando anche più competitiva sul campo.
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