Cittadini
“Voci nel silenzio. La violenza nega l’esistenza”. In piazza le donne vittime di violenza domestica
Sabato 11 giugno approderà ad Alba, dopo aver fatto tappa nelle principali città piemontesi, “Voci nel silenzio. La violenza nega l’esistenza”, primo grande evento di piazza sulla violenza domestica con un allestimento dal forte impatto emotivo per dare voce ad un problema grave e sommerso.
L’inaugurazione è prevista alle 10.30, in piazza Savona, con l’apertura della “Maratona di letture” da parte delle autorità locali che presteranno la propria voce, insieme ad alcuni studenti e studentesse delle scuole superiori locali, per leggere storie e testimonianze di violenza domestica. La “Maratona” proseguirà nel pomeriggio, dalle 17.30 in poi, con la partecipazione di numerosi esponenti della società civile, rappresentanti di enti e di associazioni, giornalisti, operatori del territorio, volontari e cittadini che abbiano voglia di essere coinvolti.
L’evento sarà preceduto dalla firma del protocollo d’intesa per la costituzione della “Rete territoriale a tutela delle donne vittime di violenza e dei loro bambini”. Alle 9 i rappresentanti di enti ed istituzioni coinvolte, Comune di Alba, Consorzio socio assistenziale Alba, Langhe e Roero, Asl Alba – Bra, Consulta comunale pari opportunità, compagnia carabinieri di Alba, procura della Repubblica locale, ordine albese degli avvocati, si ritroveranno nella sala del consiglio comunale, in piazza Risorgimento per concretizzare la rete di collaborazioni tra servizi, istituzioni e volontariato locale, tese a ad affrontare il fenomeno della violenza alle donne con modalità condivise e comuni.
Con la campagna “Voci nel silenzio. La violenza nega l’esistenza” la Regione Piemonte, Assessorato alle Pari opportunità e la Città di Alba, con la collaborazione della Consulta Comunale Pari Opportunità e della Provincia di Cuneo, “mettono in piazza” un problema poco conosciuto dall’opinione pubblica, ma che coinvolge milioni di persone, in prevalenza donne.
Sagome di donne di colore viola e bianco, ad altezza e grandezza naturale, saranno esposte nella piazza per creare una scenografica visione del problema e far emergere dal silenzio questa piaga personale, familiare e sociale. Accanto a queste, un punto informativo con materiali di approfondimento sugli strumenti concreti per contrastare la violenza domestica e fornire gli indirizzi dei servizi presenti sul territorio ai quali chi è vittima di violenza può rivolgersi per ricevere aiuto.
La campagna “Voci nel silenzio”, che ha ottenuto il patrocinio del Ministro per le Pari Opportunità e del Segretariato Sociale Rai, si ispira al Format internazionale “Silent Witness-Testimoni Silenziose”, nato nel 1990 negli Stati Uniti, innovandone i contenuti. Alla denuncia delle morti per violenza domestica, esposta sulle sagome viola, “Voci nel silenzio” affianca le storie “bianche” di donne sopravvissute grazie all’aiuto dei servizi e delle forze dell’ordine. Un messaggio di speranza.
“L’attenzione della Regione è e resterà alta – commenta Giovanna Quaglia, assessore regionale alle Pari opportunità – Vogliamo sensibilizzare il Piemonte intero sull’importanza di interventi condivisi sul territorio, che possano, con la collaborazione di istituzioni locali, operatori sanitari, avvocati, associazioni, volontari e forze dell’ordine, aiutare concretamente le donne in un percorso di recupero completo. Attraverso gli strumenti messi in campo dobbiamo intercettare il sempre più grave fenomeno sommerso della violenza domestica e riuscire a creare un rete di protezione e reinserimento lavorativo delle vittime”.
“Grazie alla collaborazione tra le tante realtà del territorio – dichiara Mariangela Roggero Domini, assessore alle Pari opportunità e vicesindaco di Alba – si è riusciti a mettere in atto un piano locale di intervento concreto per la prevenzione e la lotta a qualsivoglia forma di violenza alle donne. Il grande lavoro svolto nell’ultimo anno dagli operatori di enti ed istituzioni per definire compiti e mansioni di ognuno permetterà di operare al meglio sul territorio cittadino e affrontare in modo coordinato il fenomeno con effettivo aiuto alle vittime.”
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