Cronaca
Tav: dal ‘vertice sicurezza’ le solite parole e zero novità. Maroni: forze dell’ordine e non militari
Nessuna novità. Escono solo ovvietà dal vertice sulla sicurezza svolto questa mattina a Torino con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per parlare dell’avvio dei lavori per la Tav Torino-Lione in Valle di Susa. Continua quindi l’attesa, da parte dei No Tav e dei favorevoli, per vedere ‘quando’ si tenterà di aprire il primo cantiere alla Maddalena di Chiomonte. L’attesissima conclusione del ‘vertice’ è stata che “l’opera deve assolutamente essere realizzata nei tempi previsti”. Sarebbe stato curioso il contrario… Ma di atti e novità, nessuna traccia.
Al termine dell’incontro con sindaco di Torino, Piero Fassino, presidenti della Provincia di Torino, Antonio Saitta, e della Regione, Roberto Cota, il ministro Maroni spiega che “il progetto va avanti”, anche se a nessuno risulta che sia mai partito. Maroni spiega anche che “ci sarà un presidio delle forze dell’ordine, ma non ci sarà l’utilizzo dei militari” e non avendo dichiarato quella della Maddalena di Chiomonte come zona di interesse strategico, anche questo è ovvio. Poi il ministro dell’Interno spiega che “le forze dell’ordine sono istituzionalmente preposte a questo tipo di operazioni e attività e abbiamo le risorse necessarie per farlo. Abbiamo escluso l’utilizzo dell’esercito e nelle condizioni attuali non vedo né oggi né domani né’ in futuro ragioni per il suo utilizzo”. Maroni spiega anche che l’intervento “sarà fatto nei tempi previsti (le scadenze si succedono e slittano ormai da alcuni anni, ndr) per rispettare il calendario previsto, per questo nei prossimi giorni Prefetto e Questore insieme al dipartimento di Pubblica sicurezza studieranno le misure più adeguate per far partire il cantiere nei tempi previsti e per garantire che non ci possano essere atti di violenza di nessun tipo fatti da chicchessia che possano bloccare o impedire la realizzazione di un’opera che è stata decisa e si deve fare nei tempi previsti”.
SENZA OPERA, NESSUN RISPARMIO. “Mi auguro – aggiunge Maroni – che i sindaci siano dalla nostra parte, anzi, sono certo che lo saranno e conto anche sul loro contributo e sul loro impegno attivo per evitare all’Italia una figuraccia mondiale. Non è che non fare l’opera ci consente di risparmiare, perché le penalità che dovremmo pagare sarebbero equivalenti al costo dell’opera e non penso che un grande Paese come l’Italia possa permettersi di non fare un’opera che altri Paesi hanno cominciato a fare”.
NO TAV VIOLENTI. “Di là ci saranno i professionisti della violenza (chissà se si riferisce anche agli esponenti della Coldiretti, non certo ‘nemica’ della Lega che recentemente hanno manifestato contro la Tav con trattori e bandiere dell’associazione, ndr) – di qua ci sono i professionisti della legalità e dell’antiviolenza. Le forze dell’ordine sanno cosa fare sono pienamente addestrate, non c’è bisogno di cose straordinarie, negli anni passati hanno combattuto il terrorismo combattono quotidianamente la criminalità organizzata e la violenza, sapranno quello che devono fare”.
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