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Cronaca

L’edilizia “in nero” nel mirino dei carabinieri albesi

Redazione Quotidiano Piemontese

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Preso di mira il “lavoro in nero” da parte dei carabinieri albesi, ma anche lo sfruttamento illegale di manodopera straniera e il mancato rispetto delle regole di antinfortunistica e di prevenzione infortuni. Numerosi cantieri edili sotto controllo, sia quelli per la costruzione o la ristrutturazione di edifici privati, sia  per la realizzazione di opere pubbliche e strade.

Nessuna infrazione in materia di sicurezza e di assunzioni, tutte regolari, ad eccezione di un cantiere edile, per la ristrutturazione di un casolare, un capannone per il ricovero degli animali e attrezzi agricoli, di Cortemilia. Qui, infatti, sono emerse diverse violazioni di carattere penale. La proprietaria dell’immobile, una imprenditrice agricola 40enne che abita in paese, è stata denunciata per il reato di assunzione irregolare di manodopera straniera in quanto aveva affidato i lavori ad un macedone e a un nordafricano, entrambi irregolari, privi del permesso di soggiorno e senza alcun contratto di lavoro. Anche i due stranieri sono stati denunciati per reati di violazione della legge sull’immigrazione ed accompagnati poi alla questura di Cuneo, in quanto clandestini. Durante l’ispezione del cantiere,  i carabinieri hanno accertato anche alcune violazioni relative alla sicurezza.

Ponteggi fuori norma, insicuri, operai privi di abbigliamento di sicurezza, casco, cinture di ritenzione, scarpe antinfortunistiche, carichi sospesi non in sicurezza, etc.. E’ quindi scattata un’ulteriore denuncia a carico di altre 4 persone, un geometra responsabile della sicurezza ed altri tre dipendenti, alla procura della Repubblica di Alba. Avvisata anche la direzione provinciale del lavoro di Cuneo ed l’Asl di Alba per la competenza in ambito sicurezza.

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