Economia
Fiat mette 345 milioni di euro, il governo Usa esce da Chrysler. Marchionne: “Grazie Obama”
Il governo Usa esce da Chrysler e Fiat prosegue il proprio cammino nella costruzione di una multinazionale italoamericana dell’auto, il tutto con alcuni anni di anticipo sulle previsioni e sugli accordi (e di questo Obama, ormai in campagna elettorale, sarà grato a Fiat, viste le critiche ricevute all’inizio dell’operazione di salvataggio). Infatti, Fiat e il Dipartimento del Tesoro Statunitense hanno concordato in 500 milioni di dollari (circa 345 milioni di euro) il prezzo che Fiat pagherà per l’acquisto, a seguito dell’esercizio da parte sua della Call Option il 27 maggio, della partecipazione del 6% detenuta in Chrysler dal Dipartimento del Tesoro.
Inoltre, il Dipartimento del Tesoro ha accettato di cedere a Fiat, per un corrispettivo di 75 milioni di dollari (51 milioni di euro), tutti i diritti che gli spettano in forza dell’accordo concluso tra il Dipartimento del Tesoro e Veba (il fondo sanitario dei lavoratori, controllato dal sindacato). L’accordo attribuisce a chi sia titolare dei diritti in esso previsti – quindi, ora Fiat, prima il Governo Usa – i benefici economici legati alla partecipazione in Chrysler di Veba che eccedano una certa soglia (pari a 4,25 miliardi di dollari, oltre a un intesse annuo del 9 per cento decorrente dal 1° gennaio 2010). In base all’accordo, i profitti che Veba realizzi sulla sua partecipazione in Chrysler che eccedano la soglia in questione sono trasferiti ora a Fiat, insieme ad ogni partecipazione a quel momento detenuta in eccesso della stessa soglia. Infine, Fiat avrà il diritto ad acquistare l’intera partecipazione di Veba per un prezzo pari alla soglia specificata, dedotti gli eventuali ricavi realizzati in precedenza.
Per l’amministratore delegato, Sergio Marchionne: “L’accordo raggiunto oggi, che sancisce l’uscita definitiva del Tesoro Statunitense dalla compagine azionaria del Gruppo Chrysler, non attenua il senso di gratitudine che proviamo verso l’amministrazione del presidente Obama per aver creduto, due anni fa, nella partnership con Fiat. L’acquisizione dei diritti spettanti al Dipartimento del Tesoro sulla valorizzazione delle quote Veba è un’ulteriore dimostrazione di quanto crediamo nel futuro della Chrysler e nelle sue capacità di proseguire lungo il cammino intrapreso per conquistare il posto che le spetta nel panorama dell’industria automobilistica globale. L’operazione di oggi non permette solo alla Fiat di rafforzare la propria posizione in Chrysler, ma accelera anche il nostro progetto di integrazione, mirato a creare un costruttore globale, efficiente e competitivo e a garantire a tutte le persone coinvolte un futuro più sicuro, in un ambiente aperto e multiculturale, fondato sui valori condivisi dell’integrità e del rispetto per gli altri”.
“Da parte mia e della mia famiglia – ha commentato infine il presidente della Fiat, John Elkann – confermo la nostra fiducia verso l’operato di Sergio Marchionne e della sua squadra di leader e il nostro supporto a tutte le persone della Fiat e della Chrysler che stanno lavorando con impegno e umiltà e che hanno reso possibile ripagare la fiducia che il Governo americano ha riposto in noi solo 23 mesi fa. Continueremo a sostenerli per rafforzare ulteriormente questa storica alleanza e costruire, insieme, un gruppo automobilistico internazionale, capace di competere con i migliori sul mercato dell’auto”.
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