Ambiente
Poca sicurezza in agricoltura: macchinari vecchi, scarsa manutenzione. Come adeguarsi
“La sicurezza in agricoltura è un tema di grande interesse, da affrontare in sinergia con le istituzioni e le associazioni di categoria, in modo da offrire la possibilità a tutti gli agricoltori di adeguarsi alle normative in semplicità ed economia”. Fulvio Brusa, assessore provinciale all’agricoltura accoglie così la platea di agricoltori e titolari di officine meccaniche, al convegno che si è svolto dell’Assessorato all’agricoltura. “Grazie all’impegno della Provincia, in collaborazione con lo Spresal dell’Asl Asti, la Camera di Commercio di Asti, le associazioni di categoria agricole e dell’artigianato – continua Brusa – è stato possibile realizzare un percorso di formazione e informazione sulle nuove disposizioni in materia di sicurezza introdotte dal decreto legislativo 81/08”.
Al tavolo dei relatori Paolo Guercio, dirigente del servizio agricoltura, che ha moderato l’incontro, Roberto Zanelli, direttore dello Spresal, servizio prevenzione e sicurezze ambienti di lavoro, dell’Asl di Asti, Renato Delmastro, direttore dell’Imamoter, istituto per le macchine movimento terra del Cnr, centro nazionale ricerche, di Torino e Oscar Salvadore, tecnico della prevenzione dello Spresal.
Nel 2008 in provincia di Asti sono stati censiti 44mila macchinari agricoli, di cui il 57% rappresentato da attrezzature con più di 20 anni di vita. Dalla relazione di Salvadore alcuni dati significativi: nel 2010, su 30 ispezioni in azienda agricola, 27 sono state oggetto di prescrizioni, di cui 22, in seguito al tempo tecnico concesso per adeguarsi alla normativa, hanno ottemperato alle richieste. 5 le aziende segnalate alla procura. Per quanto riguarda i controlli nello specifico, su 97 trattori, 75 sono risultati fuori norma; 8 su 9 motocoltivatori privi di manutenzione e accorgimenti; 80 alberi cardanici su 150 accertati hanno dovuto essere sostituiti. Le principali prescrizioni hanno riguardato la protezione delle marmitte, il sistema di antiribaltamento, il sedile del guidatore e del passeggero, gli attacchi dei cardani, le cinture di sicurezza. Per l’adeguamento dei mezzi secondo le prescrizioni della 81/08 sono necessari in media dai 1.500 ai 4mila euro.
“Il ruolo dell’Asl – spiega Zanelli – è quello di controllo e vigilanza sulle aziende relativamente agli infortuni, alle malattie professionali e alle verifiche in caso di esposti o denunce. Ci occuperemo inoltre della formazione e dell’informazione degli agricoltori, relativamente alle disposizioni della recente normativa”.
“La nuova normativa coinvolge produttori, rivenditori, agricoltori e officine meccaniche – secondo Delmastro – Proprio per questo è necessaria un’informazione capillare”. Solo per le macchine agricole sono vigenti trecento norme tecniche relative alla sicurezza del mezzo, le quali forniscono la presunzione di conformità delle macchine nuove e dettano gli accorgimenti da adottare per l’usato. Si punta l’attenzione sul ruolo importante svolto dalle officine meccaniche che devono essere condotte da personale competente e qualificato, conoscitore della normativa legislativa e tecnica. La Regione Piemonte sta realizzando delle schede tecniche tematiche per ogni tipologia di attrezzatura, costituite da una semplice check list relativa ai requisiti minimi che ogni macchinario deve possedere. In questo modo si aiuterà il coltivatore a districarsi meglio nel mondo della sicurezza”.
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