Cultura
400 giovani musicisti insieme per il 2 giugno
Tra tante proposte per festeggiare il 2 giugno, ce n’è una molto particolare. Si chiama Festa dell’alzabandiera, ma intendiamoci subito: nessuna retorica, nessuna cerimonia paludata o pomposa, se non altro perché i protagonisti sono 400 bambini e ragazzi. Un piccolo esercito di musicisti in erba, provenienti da tutta Italia, sta per contagiare Torino con il suo entusiasmo.
L’idea. Alla manifestazione partecipano ben otto orchestre e quattro cori. I protagonisti hanno un’età compresa tra gli 8 e i 18 anni. Alla testa di questo assortito gruppo c’è l’Orchestra Suzuki di Torino. Niente a che vedere con le moto. La formazione deve il suo nome a Shinichi Suzuki, un grande didatta giapponese che a metà del secolo scorso intuì l’importanza dell’insegnamento musicale per i più piccoli. I bambini, questo è l’assunto fondamentale del metodo Suzuki, possono imparare a suonare per imitazione, esattamente come imparano la loro lingua madre.
La scuola. In Italia questa filosofia ha preso piede grazie alla genialità e alla dedizione di Antonio Mosca (canavesano doc, ex primo violoncello della Rai) e di sua moglie Lee Robert (americana, affermata violista). Torino è diventata un centro propulsore. Coniugando le intuizioni del maestro giapponese con una tradizione musicale tutta europea, Mosca ha fondato più di vent’anni fa un primo nucleo orchestrale composto da piccoli musicisti. Molti di quei bambini sono diventati interpreti di fama internazionale, altri hanno preso strade diverse, ma comunque si portano dentro un bagaglio culturale ed etico insostituibile. Negli anni l’orchestra è cresciuta e si è rinnovata: ha suonato per il Segretario generale dell’Onu, per il Papa, ha partecipato a tournée in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone. Ascoltarla è un’esperienza unica: non solo i bambini sanno suonare, ma lo fanno con una competenza e un gusto musicale da far invidia a certi ensemble di professionisti. In un altro Paese una realtà del genere sarebbe portata come fiore all’occhiello della città, qui da noi è conosciuta appena da una ristretta cerchia di appassionati. Ma per fortuna il metodo si sta diffondendo: dall’esperienza torinese sono nate per gemmazione molte scuole Suzuki, in diverse regioni italiane. Alla festa del 2 giugno, ad esempio, partecipa anche l’orchestra della Valle d’Aosta. Inoltre si uniscono tante realtà giovanili, tutte importanti sul piano educativo, dai Giovani archi veneti di Treviso ai Piccoli archi del Conservatorio di Torino, dal coro di voci bianche Artemusica di Valperga a quello di Mondovì.
Il programma. “Sarà una giornata di crescita culturale e di aggregazione, nella quale, grazie alla musica, tutti i bambini (sia i musicisti protagonisti, sia i piccoli ascoltatori) si sentiranno uniti nell’armonia dei suoni come nello spirito di appartenenza a un popolo”. Questo è l’auspicio con cui Antonio Mosca presenta la manifestazione. Si comincia alle 10 in piazza Castello con la cerimonia dell’alzabandiera e con l’inno di Mameli, suonato e cantato da 150 piccoli artisti. Dalle 11 alle 13 i diversi gruppi animano di musica tanti luoghi del centro: il cortile del Rettorato, piazza Carignano, palazzo Madama, le chiese di san Lorenzo e di san Filippo, la galleria Subalpina e la san Federico. Alle 17, nell’atrio del teatro Regio, “concertone finale” con tutti i quattrocento partecipanti. Sono in programma musiche di Vivaldi, Morricone, Saint-Saëns, Berio, Rossini e tanti altri.
Info http://www.suzukicenter.it/
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese