Cuneo
Il “Fagiolo Cuneo” ottiene il marchio di tutela IGP dall’Unione Europea
La denominazione “Fagiolo Cuneo IGP” entra ufficialmente nel Registro UE delle denominazioni d’origine protette (DOP) e indicazioni geografiche protette (IGP). Lo scorso 18 settembre, al termine del complesso iter tecnico era arrivato, dalla Commissione Europea, il primo via libera con l’inoltro della domanda di registrazione della denominazione “Fagiolo Cuneo IGP”. Trascorso il termine previsto per la presentazione di eventuali ricorsi da parte degli altri Stati membri, sulla Gazzetta Ufficiale Europea è stato pubblicato il regolamento di riconoscimento, che sancisce definitivamente e formalmente l’ottenimento dell’IGP.
“L’iter burocratico per l’ottenimento del marchio di tutela IGP è stato supportato da una corposa documentazione tecnica e storica – commenta il presidente del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela del Fagiolo Cuneo, Aldo Marchisio – ed è tesa a dimostrare come il “Fagiolo Cuneo” sia effettivamente una produzione tradizionale rilevante per la nostra provincia, e radicata sul nostro territorio. Un grazie a nome del Consorzio va tutti coloro che in questi anni hanno creduto al progetto e che, nonostante le difficoltà non si sono arresi, contribuendo a valorizzare tutta la filiera”.
“Questo riconoscimento – aggiungono Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo – è veramente importante per la realtà cuneese: il marchio di tutela IGP (Indicazione Geografica Protetta) viene rilasciato solamente per quelle produzioni per le quali una determinata caratteristica dipende dall’origine geografica dell’alimento ed è legata ad una specifica area territoriale. E la provincia di Cuneo è da sempre vocata alla produzione di fagiolo. Inoltre l’IGP è un marchio che tutela sia i produttori, che potranno commercializzare un prodotto con il valore aggiunto dato dalla garanzia dell’origine e della tracciabilità, sia i consumatori che hanno la certezza della qualità e della provenienza del prodotto che arriva sulle loro tavole”.
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