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Mongarli flop ad Alessandria: grigi beffati come Toro e Parma

Redazione Quotidiano Piemontese

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Non c’è il due senza il tre, recita un detto. Anche se pare che nella storia ‘calcistica’ di Alessandro Mongarli ci siano altri tentativi di rilevare società – oltre a Toro e Parma – tutti con la stessa forma e lo stesso risultato. Però scherzare sulla pelle dell’Alessandria Calcio è brutto, nella stagione del risultato più importante degli ultimi 36 anni, i playoff per salire in B, ma anche di difficoltà enormi. Sembrava fatta, domenica Mongarli è andato anche in processione, alla Salve, ma non c’è stato alcun miracolo: alla resa dei conti l’inventore di Alpignano, presentato dall’amministrazione comunale come portatore anche di un piano industriale, non ha portato né i 400mila euro richiesti per ‘liberare’ la fideiussione di Giorgio Veltroni, attuale presidente, né i 500mila per stipendi e contributi. Annullato il preliminare di accorso, mentre impazzava, tra i tifosi, la fotocopia di un articolo che raccontava vicende di droga e ricettazione, per le quali Mongarli era stato arrestato. Il sindaco Piercarlo Fabbio ha provato a ricomporre ciò che composto non è sato mai. Poche ore fa la posizione, decisa, dei legali di Veltroni, Cesare Rossini e Paola Debernardi: “La trattativa con il signor Mongarli è definitivamente chiusa”.

E si riaprono quelle sospese al momento del contatto con l’uomo dei brevetti: già sicure due persone di Alessandria che il 13 giugno contribuiranno alla ricapitalizzazione. In queste ore anche contatto importante con imprendori milanesi, nel settore dei servizi.

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