Cittadini
La Regione dà i numeri sugli sportelli della salute. La Fds: “Nemmeno 10 persone al giorno”
Chi non vorrebbe sentirsi “accolto, ascoltato e accompagnato ogni volta che sente la necessità di confrontarsi su un problema vero o presunto inerente la sanità piemontese“? Secondo i dati della Regione Piemonte oltre 1000 persone, da cinque mesi a questa parte, hanno sentito il bisogno impellente di recarsi a uno degli “sportelli della salute” nati in collaborazione con Aress, Forum del Volontariato e Csi. E così, mentre da un lato ieri la Regione celebrava il successo di “Io scelgo la salute” (il progetto nato per “rispondere alle domande dei cittadini”), dall’altro annunciava la prossima chiusura di più della metà degli sportelli delle associazioni dei consumatori (QP ne ha parlato qui) a causa di un taglio del contributo regionale.
I NUMERI DELLA REGIONE. Secondo i dati presentati in primis dallo stesso Roberto Cota, oltre 1000 persone, soprattutto anziani, si sono rivolte allo sportello di corso Palestro 3 a Torino, o hanno chiamato il numero verde 800.549.955; 34mila hanno consultato il portale www.scelgolasalute.it visitando 110mila pagine (una media di 10mila al mese); oltre 1.300 hanno pagato il ticket online e 450 hanno effettuato prenotazioni per visite ed esami. Dati alla mano la Regione ha offerto – durante la conferenza stampa a cinque mesi dall’avvio del progetto – il conto preciso delle persone “accolte, ascoltate, accompagnate” per risolvere “situazioni complesse”: 544 casi seguiti (su 1000 totali), una media di 25 contatti settimanali, più donne che uomini, età media tra i 60 e gli 80 anni.
COME FUNZIONA. Nello specifico, lo sportello fornisce delle “informazioni utili in merito a indirizzi e recapiti telefonici delle Asl e degli ospedali piemontesi, tipologia delle principali prestazioni sanitarie dei diversi ospedali, iter e pratiche burocratiche per la prenotazione di visite e prestazioni sanitarie, liste d’attesa, indirizzi e recapiti telefonici dei servizi e dei consorzi socio-assistenziali, indirizzi e recapiti telefonici delle associazioni di volontariato operanti in campo sanitario ed elenco delle prestazioni offerte dalle associazioni di volontariato”. Il sito in teoria opera da supporto sia allo sportello che ai cittadini: permette di “effettuare le prenotazioni delle visite specialistiche e il pagamento dei ticket online, consultare le liste d’attesa, ricevere informazioni sulle diverse strutture sanitarie piemontesi e sulle principali tipologie di intervento” (guarda il video di presentazione del progetto).
LA DENUNCIA DELLA SINISTRA. Non tutti condividono l’euforia che accompagna l’iniziativa regionale. La Federazione della Sinistra, ad esempio, ha duramente attaccato con un comunicato l’intero progetto, denunciandone la stessa esistenza (“C’erano già gli Urp”), e mettendo in dubbio la “grandezza” dei numeri dati dalla Regione: “Stupisce l’enfasi attribuita alla frequenza dei visitatori: ‘oltre 1.000 persone si sono rivolte allo sportello o hanno chiamato il numero verde’. Atteso che l’attività è computata su 5 mesi, la frequenza equivale a 10 persone al giorno in sede o in comunicazione telefonica, nemmeno due persone all’ora. Sarebbe interessante confrontare i dati con un Urp aziendale”.
Alla Fds non va giù nemmeno il costo del servizio: “A seguito di un’interrogazione consiliare l’assessore Maccanti – delegata ai rapporti con l’Aress – rispondeva sui costi del servizio indicandoli in circa 80mila euro l’anno: ne consegue un costo di circa 33 euro a informazione”. E il taglio agli sportelli dei consumatori, a che pro? Secondo i dati della Federazione della Sinistra il consuntivo 2010 dell’attività di sportello delle associazioni dei consumatori ha registrato “100mila contatti telefonici e 12mila pratiche (presumibilmente più complesse di un’informazione): se parliamo di sole pratiche, 1000 al mese, mediamente 40 a sportello per un costo di circa 58 euro a procedura. La capillarità e la complessità della tutela dei consumatori sono paragonabili dunque alla funzione di un solo sportello della salute, per di più aggiuntivo a una funzione già istituzionalmente svolta dal servizio sanitario”.
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