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Dopo la Spagna arriva l’Italian Revolution: in piazza (stasera) per avere “democrazia reale”

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Solidarietà con la “Spanish Revolution” o semplicemente voglia di scendere in piazza a gridare “Ya Basta”: bastano pochi (anche retorici) ingredienti per fare di un movimento una moda, e così anche in Italia arriva dalla Spagna la “protesta degli indignati”. A Torino sarà piazza Castello a ospitare i “rivoluzionari” (dalle 20 in poi), ma i fenomeni di emulazione del movimento spagnolo 15-M interesseranno tutto il Paese: l’Italian Revolution, con annesse pagine Facebook e Twitter, si diffonde a macchia d’olio dalle pagine del Popolo Viola, in perfetto stile “primavera mediterranea”.

IN SPAGNA. Mentre in Italia ci si prepara alla rivoluzione, a Madrid molto probabilmente i giovani manifestanti dovranno levare (volenti o nolenti) le tende da Puerta del Sol (così come a Barcellona, da plaza de Catalunya). Domenica in Spagna ci saranno infatti alcune elezioni regionali e municipali: il comitato che vigila sulla loro regolarità ha deciso di vietare le manifestazioni in quanto la legge impedisce di fare campagna elettorale nel giorno che precede il voto. Tutto ciò sta facendo salire la tensione tra forza dell’ordine e movimento 15-M. I manifestanti hanno indetto delle assemblee pubbliche per decidere cosa fare, ma non sembrano avere intenzione di abbandonare le piazze. Verranno sgomberati con la forza? Probabile, vista anche l’incapacità di dialogo del mondo della politica spagnola con i giovani “indignati”. Nel frattempo l’onda si sposta dalle parti di Roma, per chiedere, come in Spagna, “democrazia reale”.

IL MOVIMENTO 20-M. “Vogliamo fare disobbedienza civile ma pacifica, a Roma ci incontreremo stasera a piazza di Spagna, daremo continuità all’onda rivoluzionaria che ha finalmente varcato i confini europei, iniziata in Nordafrica e arrivata in Spagna”. Parole del blogger romano Giuliano Girlando che – insieme allo studente sardo Antonio Pompiano – ha programmato, per una mite serata di maggio, l’Italian Revolution. Ieri la prima riunione organizzativa, a Termini, con un gruppo di erasmus spagnoli, riedizione moderna e capovolta delle brigate internazionali degli anni Trenta.

A Torino, come detto, sarà piazza Castello il teatro dell’iniziativa: leggendo la bacheca dell’evento su Facebook sarà facile notare come molti commenti siano scritti in spagnolo (a sottolineare l’internazionalismo della cosa), tranne pochi, geniali post italiani: “Sangria!” di Ivan Galati merita sicuramente la palma d’oro. Ma cosa chiedono i giovani indignati del Belpaese? “Abbiamo il dovere di sostenere (gli spagnoli, ndr) e abbinare queste azioni legali contro il nostro attuale sistema politico – leggiamo su Facebook -. Chiediamo una protesta pacifica e senza alcun segno politico o sindacale: tutti possono contribuire con le loro idee come loro piace, senza violare lo spirito della manifestazione”. Appuntamento dunque – per chi fosse interessato alla Revolution – in piazza Castello.

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