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Ridotti i finanziamenti agli sportelli dei consumatori, le associazioni lanciano l’allarme

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“Con la riduzione dei finanziamenti regionali rischiamo di dover chiudere la metà degli sportelli”. È il grido di allarme lanciato a Torino dalle associazioni dei Consumatori durante la presentazione dei dati sull’ultimo biennio di attività degli sportelli regionali di consulenza. Acp, Acu, Adiconsum, Adoc, Codacons, Federconsumatori e Movimento consumatori hanno spiegato che la riduzione del budget regionale, prevista da luglio, da 700mila a 300mila euro potrebbe portare alla chiusura di 14 sportelli sul territorio con una riduzione del 56% del servizio.

In questo bienno gli sportelli hanno avuto 100mila contatti e hanno gestito annualmente 12mila pratiche e “necessitano – ribadiscono le associazioni – anzichè di tagli, di maggiore attenzione e risorse per stare al passo con i tempi, anche in considerazione delle truffe e dei raggiri in aumento a danno dei consumatori”. Il riferimento è ai casi Parmalat e Cirio, ma anche al più recente Aiazzone. La Regione, presente con il suo assessore al Commercio, William Casoni, ha sottolineato le difficoltà di bilancio che richiedono un calo di budget in diversi settori. “Siamo disponibili – dicono le associazioni – a valutare una proposta su un budget non inferiore ai 600mila euro l’anno”.

Casoni, che oggi ha partecipato alla presentazione dei risultati della rete degli sportelli, ha sottolineato “l’importanza delle azioni rivolte alla tutela dei consumatori e dei cittadini e ha spiegato che “pur essendoci stata una riduzione del budget rispetto all’anno precedente, pari alla riduzione applicata a tutti gli altri settori relativi al commercio, prosegue l’impegno dell’amministrazione”; l’assessore ha inoltre auspicato che “venga garantito il servizio svolto, pur riducendo i costi, così come previsto dalla legge approvata in Consiglio regionale nel 2009”. “Certo – ha precisato Casoni – è importante trovare soluzioni alternative e pertanto si farà appello anche alle Camere di Commercio e alle Fondazioni bancarie per ottenere un coinvolgimento concreto”.

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