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Cultura

Diario del Salone: i numeri dell’edizione 2011

Davide Mazzocco

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Con circa 310mila visitatori la ventiquattresima edizione del Salone Internazionale del Libro ha bissato i dati del 2010 confermandosi fra i più importanti eventi mondiali dedicati al libro. Sono stati circa 75mila i visitatori che hanno assistito ai 1300 incontri distribuiti nelle 27 sale di Lingotto Fiere, 15mila di questi hanno preso parte ai 36 incontri contraddistinti dal biglietto Green Point. Dopo Amos Oz nel 2010, è stato lo scrittore spagnolo Javier Cercas ad aggiudicarsi con 2.388 voti (pari al 38% dei votanti) la seconda edizione del Premio Salone Internazionale del Libro di Torino. Grande attenzione è stata prestata anche ai paesi ospiti di quest’anno: la Russia, la Palestina e la Romania.

Ma veniamo alle vendite. In linea con i dati dello scorso anno le vendite di Mondadori (350 copie di Ave Mary di Michela Murgia), Feltrinelli (300 copie Ogni mattina a Jenin di Susan Abulhawa), Minimum Fax, Castoro. Esperienza positiva quella di E/O nel commento di Gianluca Catalano, responsabile marketing e commerciale della casa editrice: “Il libro più venduto è stato Alla fine di un giorno noioso di Massimo Carlotto, con 370 copie, il libro più venduto di sempre, anche più de L’eleganza del riccio”. Da Adelphi sono stati venduti circa 1.200 titoli, sui 2.400 in catalogo, un dato che dimostra un interesse più generale dei lettori, trainato non solo dalle mode del momento. Bene anche la Sellerio, con un aumento del 5,2% delle vendite, trainato da Gran circo Taddei di Andrea Camilleri. Straordinario il successo del progetto Alga presentato l’anno scorso al Salone ospitato nell’Incubatore: 1.000 le copie vendute dei sei titoli scelti tra gli oltre 250 manoscritti inviati dopo l’appello dell’anno scorso.

Add ha fatto segnare un aumento importante delle vendite. “Siamo nati nel febbraio del 2010, l’anno scorso al Salone vendemmo una quarantina di copie: l’aumento quest’anno è stato quindi esponenziale” ha osservato Chiara Crosetti, responsabile dello stand. Nello stand della Bompiani e della Rizzoli il libro più venduto in assoluto è stato Dai diamanti non nasce niente di Serena Dandini. Anche dell’ultimo saggio di Umberto Eco, Costruire il nemico, pubblicato da pochi giorni, sono state vendute molte copie, surclassando Il cimitero di Praga, romanzo uscito in autunno. A Laterza a parlare è Filippo Sorciani, il responsabile dello stand: “C’è stato un incremento delle vendite, ne siamo felici. Nonostante la crisi, andiamo via da Torino con numeri migliori dell’anno passato”. Tra i titoli, sold out per La felicità della democrazia di Ezio Mauro e Gustavo Zagrebelsky. Vendite in ribasso per Fazi, un 20% di flessione per Marsilio (è finito l’effetto Stieg Larsson) e Sonzogno.

C’è anche una classifica dei titoli più rubati che vede in pole position Io e te di Niccolò Ammaniti (Mondadori) e C’è un Italia migliore di Nichi Vendola (Fandango).

Segnali positivi anche nel mondo dell’e-book. In questa edizione il pubblico ha dimostrato un interesse crescente nei confronti dell’editoria digitale: nei giorni del Salone le vendite on line di Ebookizzati sono aumentate del 50%. Centinaia i visitatori che hanno testato i prodotti di Simplicissimus, una delle aziende pioniere nell’e-booking che ha presentato la piattaforma di vendita Ultima Books e il progetto riservato agli autori esordienti Narcissus. L’appuntamento è per il prossimo mese di maggio quando il Salone taglierà il traguardo del quarto di secolo.

 

 

 

 

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