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Trasporto pubblico locale, la Provincia di Cuneo prende tempo sulla soppressione delle corse

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ stata per ora rinviata la decisione sulla soppressione di alcune corse di trasporto pubblico locale nel cuneese, inizialmente prevista per il 15 maggio, conseguenza delle scelte della Regione. Lo ha comunicato l’assessore provinciale ai Trasporti Roberto Russo, dopo una riunione in Provincia con i vertici del Consorzio Granda bus, rappresentanti delle aziende territoriali, esponenti sindacali e il dirigente provinciale del settore, Alessandro Risso.

“Sono preoccupato, tanto quanto le organizzazioni sindacali – ha detto Russo – per i preannunciati tagli al personale da parte delle aziende appartenenti al Consorzio. Abbiamo deciso di soprassedere per alcune ore sul previsto avvio della sospensione delle corse per il 15 maggio: riconvocheremo le parti per comunicare la decisione presa”.

Sul tavolo la richiesta avanzata dagli esponenti sindacali di congelamento momentaneo delle riduzioni del servizio in attesa dell’esito del preannunciato ricorso al Tar contro la delibera regionale da parte dei vettori del Trasporto pubblico locale. A fine marzo la Giunta aveva quantificato, sulla base delle risorse disponibili nel bilancio regionale, un processo di contenimento del costi derivante da una razionalizzazione della spesa nel corso del triennio 2011-2012-2013, rispettivamente, del 3%, del 10% e del 12% e la Provincia di Cuneo nei giorni scorsi ha annunciato l’intenzione di sopprimere, a partire dal 15 maggio, alcune linee per un totale di 484.194 chilometri, con un risparmio annuo di oltre 725 mila euro.

La scelta è ricaduta su alcune corse poco frequentate che portano soprattutto operai negli stabilimenti Fiat e Teksid a Carmagnola, Michelin a Cuneo e Saint-Gobain a Savigliano, con proteste da parte dei sindacati che ieri hanno manifestato davanti alla Provincia.  “Attendere l’esito del ricorso al Tar – ha aggiunto Russo – è una scelta che presenta dei rischi: con il trascorrere dei mesi i tagli dovranno, infatti, essere più pesanti per ottemperare alla delibera regionale con una crescente ricaduta sul comparto occupazionale”.

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