Cronaca
Processo Giovine: firme all’analisi degli esperti
C’erano anche Michele Giovine e suo padre Carlo questa mattina in aula al Tribunale di Torino, al processo che li vede imputati per le presunte firme false della lista ‘Pensionati per Cota’ alle scorse elezioni regionali. I due hanno rifiutato di sottoporsi all’esame della corte. Davanti al giudice, Alessandro Santangelo, hanno invece parlato i consulenti dell’accusa e della difesa che hanno analizzato le 10 firme in questione. Luigi La Sala, consulente del pm Patrizia Caputo, ha sostenuto che tutte e dieci le firme sarebbero false mentre il perito della difesa, Graziano Candeo, ha detto di avere “la certezza tecnica” dell’autenticità di 5 firme mentre sulle altre 5 ha sospeso il giudizio ritenendo insufficienti le ‘firme comparative’ con cui fare il confronto. Oggi in aula è stata anche conclusa l’audizione dei testi della difesa che hanno detto che spesso Giovine e suo padre lasciavano i cellulari in ufficio o a collaboratori. Questo, nella tesi della difesa, dimostrerebbe perché le utenze dei due risultassero a Torino nei giorni in cui le firme sarebbero state apposte a Miasino, in provincia di Novara, e a Gurro, nel verbano. Prossima udienza il 25 maggio.
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