Economia
Si dimettono i delegati Rsu Fiom alla Bertone. Landini: “Non firmiamo quel contratto”
Il successo dei sì era scontato, le dimissioni dei delegati Rsu Fiom anche. A poche ore dal referendum alla ex Bertone e dopo il pronunciamento del sindacato di Maurizio Landini a favore dell’approvazione dell’accordo (per qualcuno un vero e proprio “ricatto” da parte della Fiat) sul rilancio dello stabilimento, arriva così quello che lo stesso segretario generale definisce un segno di grande dignità alla luce del fatto che in Italia non si dimette mai nessuno: “I nostri delegati si sono dimessi perchè non c’è stata una trattativa con l’azienda, il sì era rivolto esclusivamente agli investimenti”. Intanto, è già stato firmato l’accordo che porterà nello stabilimento il contratto ‘tipo Pomigliano’.
FIOM, NESSUNA FIRMA. ”La nostra posizione non cambia e naturalmente non firmeremo quel contratto perchè per noi mette in discussione i diritti fondamentali dei lavoratori”, ha aggiunto Landini. Il segretario generale della Fiom ha dunque confermato che la confederazione da lui guidata non firmerà l’accordo sulla ex Bertone, nonostante il sì al referendum, spiegando che ora si andrà a nuove elezioni per le Rsu. La Fiom, nello stabilimento di Grugliasco, rappresenta la maggioranza: nel motivare le dimissioni con l’impossibilità di dare luogo ad alcuna trattativa con la Fiat, i delegati Fiom dimettendosi hanno fatto decadere automaticamente tutta la rappresentanza sindacale, essendo più della metà degli eletti.
BOTTA E RISPOSTA CON LA MARCEGAGLIA. Landini ha trovato il tempo anche per ribattere alle parole di Emma Marcegaglia (“C’è una spaccatura all’interno della Fiom tra lavoratori e sindacalisti”, ha detto questa mattina la leader degli industriali commentando la vicenda ex Bertone): “Alla Marcegaglia vorrei ricordare che nell’ultimo anno la Fiom sta aumentando i suoi iscritti e ha rilanciato i tesseramenti, è Confindustria quella che perde pezzi, visto che la Fiat a Mirafiori e Pomigliano nella confederazione non c’e’ più”. ”Se altre aziende – ha sottolineato Landini – dovessero seguire l’esempio dell’azienda torinese allora sì che la Marcegaglia dovrebbe rivalutare l’intera situazione industriale italiana”.
La leader degli industriali ha anche accennato alla vicenda dei ricorsi (vinti) dalla Fiom in tribunale: “La via giudiziaria è una via sbagliata, con i sindacati bisogna trattare fino all’ultimo anche in modo duro e nessuno può pensare di gestire le relazioni sindacali attraverso i tribunali: se questa è la logica vuol dire abdicare al ruolo di parti sociali”. Parole che Susanna Camusso, parzialmente, sembra condividere: “Penso anch’io che il primato sia quello della contrattazione e degli accordi. Chiaramente laddove le condizioni non ci sono si può anche ricorrere alla magistratura, ma solo per far ripartire la contrattazione e non perchè dalla magistratura arrivino le soluzioni”.
FIRMATO L’ACCORDO. Nel pomeriggio è stato subito siglato (all’Unione Industriali di Torino) l’accordo per le Officine automobilistiche Grugliasco da Rsu, Fim, Fiom, Uil e Fismic e dalle segreteria locale dei sindacati, tutti tranne la Fiom: dall’1 gennaio 2012 verrà applicato il contratto già in vigore a Pomigliano.
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