Economia
Referendum ex Bertone, lavoratori Fiom: “Votiamo sì, è un ricatto, non una scelta libera”
Il referendum tra i lavoratori delle Officine automobilistiche Grugliasco (ex Bertona), che inizia oggi, dovrebbe essere un plebiscito per il sì all’accordo proposto da Fiat, uguale a quello per Pomigliano e Mirafiori, con investimento di 500 milioni di euro per la produzione di una vettura Maserati. Infatti, le Rsu (i rappresentanti sindacali di sabilimento) della Fiom nel corso dell’assemblea che si è conclusa da poco nello stabilimento di Grugliasco hanno invitato i lavoratori a votare sì al referendum.
“Abbiamo detto sì per non farci dividere. Tutti insieme abbiamo cominciato questo percorso e tutti insieme vogliamo tornare a lavorare – spiega Pino Viola, Rsu Fiom – Abbiamo detto sì perché questo referendum non è libero, è un ricatto e sarebbe stato troppo facile scaricare sui lavoratori la responsabilità di un eventuale vittoria del no. Questo non vuol dire che siamo d’accordo, non c’è stata trattativa, ai lavoratori della ex Bertone viene chiesto di votare un accordo di contratto nazionale di primo livello siglato il 29 dicembre scorso da Sim, Uilm, Fismic, Ugl e Unione Quadri che in nessun’altra realtà è stato votato”.
“La decisione delle rsu della Fiom che hanno invitato i lavoratori della ex Bertone a votare sì al referendum è un’azione di legittima difesa che io considero intelligente”. Così il leader della Fiom, Maurizio Landini.
Oltre ai lavoratori dello stabilimento di Grugliasco oggi sono chiamati ad esprimersi sulla proposta anche i circa 120 addetti della ex Bertone in distaccamento alla Sevel di Val di Sangro. Il voto nello stabilimento di Grugliasco è previsto oggi dalla fine dell’assemblea fino alle 19 e poi domani dalle 8 alle 18;30.
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