Cronaca
Due incidenti: piovono comunicati e dichiarazioni. Migliaia di persone chiedono attenzione al lavoro: nessuno ne parla
PD=Squadristi e guerrafondai. Questa la scritta che nella notte ha imbrattato 12 sedi del Partito democratico a Torino. Si tratterebbe della vendetta (sic…) di sedicenti anarchici per il ‘trattamento’ ricevuto ieri alla manifestazione del Primo Maggio dal servizio d’ordine del Pd. Gesti da condannare, ieri (tentativi di aggressione a sindacalisti ‘moderati’ e incendio di due bandiere Cisl-Uil a fine manifestazione, ma anche gli schiaffoni tra manifestanti) come oggi: lo facciamo e proponiamo i vari commenti. Ma ribadiamo anche il concetto già espresso su QP: la manifestazione è stata per il 98% pacifica, serena, allegra e – soprattutto – stracolma di persone. Che meriterebbero attenzione, molta più attenzione. Invece, si finisce per parlare (anche nei tg) di due gesti (non accettabili, siamo d’accordo) e per niente dei lavoratori, del lavoro e di quanta gente chieda attenzione al tema. Invece niente: ci si consegna alle teste quadre.
PD. I segretari torinese e regionale, Paola Bragantini e Gianfranco Morgando: “Come di consueto qualcuno è impegnato a spendere le proprie energie per costruire e qualcun altro a distruggere. Quanto accaduto questa notte è un atto teppistico e fanatico che colpisce il nucleo più autentico del nostro sistema democratico, le sedi territoriali. Questi gesti vanno ben oltre il legittimo diritto al dissenso e offendono profondamente non solo i nostri militanti ma tutta la città. Il nostro Partito intende ricoprire pienamente il proprio ruolo di punto di riferimento e non e’ disposto a farsi intimidire da nessuno”.
IDV. Andrea Buquicchio, capogruppo in Consiglio regionale: “E’ necessaria una ferma risposta contro certi ambienti eversivi che sempre più spesso usano la violenza come strumento di lotta politica. Le bandiere dei sindacati date alle fiamme e i raid vandalici contro le sedi del Pd sono solo gli ultimi episodi di un clima d’odio fomentato da personaggi probabilmente ben noti alle forze dell’ordine. Adesso occorre rendere questi gruppi inoffensivi controllando gli spazi che spesso utilizzano impropriamente e abusivamente. Per promuovere una cultura della non violenza occorre far rispettare la legge. Ovviamente esprimo massima solidarietà agli amici del Partito Democratico ed ai rappresentanti dei sindacati appartenenti alle organizzazioni prese di mira durante il corteo di domenica primo maggio”.
CISL SU PD. I segretari torinese e piemontese, Nanni Tosco e Giovanna Ventura: “Siamo vicini ai militanti, attivisti e dirigenti del Pd piemontese e cittadino ed esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà per gli atti intimidatori subiti la notte scorsa in numerose sedi cittadine. Condanniamo con forza e determinazione qualsiasi espressione degenerativa, come l’incendio di bandiere o l’imbrattamento di sedi perché oltre a destabilizzare e ad avvelenare il già difficile e pesante clima politico e sociale del Paese, rappresenta la volontà di colpire luoghi e simboli di forte identità e di appartenenza civile e democratica”. Prosegue Tosco: “Esprimiamo la nostra ferma riprovazione per gli episodi di intimidazione e di intolleranza verso la Cisl, verificatisi durante il corteo e culminati, a manifestazione conclusa, con l’incendio di alcune bandiere della nostra organizzazione in Piazza San Carlo. Si tratta di gesti gravi e inaccettabili che risentono anche di un clima sindacale talora avvelenato da un pesante linguaggio contro di noi e in aperto contrasto con l’invito ad una maggiore unità nel rispetto del pluralismo rivolto dal Presidente della Repubblica Napolitano al Sindacato confederale, che è stato alla base della nostra scelta di celebrare insieme a Uil e Cgil il 1° maggio di quest’anno a Torino”.
CGIL SU ATTACCHI A CISL E UIL. “La Cgil di Torino considera la Festa del 1° maggio la festa di tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno diritto di festeggiarlo con le loro identità e le loro bandiere. Pertanto chi ha cercato di impedire lo svolgimento del corteo, non riuscendoci, e ha bruciato le bandiere delle organizzazioni sindacali, non ha niente a che vedere con la storia e il presente delle lotte operaie. Si fa un danno alle lavoratrici, ai lavoratori e alla Cgil che, sostenendo le ragioni che l’hanno portata a non sottoscrivere importanti accordi, conferma le sue iniziative di mobilitazione democratica. Nel dare la nostra solidarietà a Cisl e Uil di Torino riconfermiamo che queste pratiche non ci appartengono e non vogliamo dare alcuna copertura a nessuna forma violenta e prevaricatrice di contestazione”.
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