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Ambiente ed energia: cinque aziende piemontesi sbarcano in Estremo Oriente

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Conquistare il più promettente mercato mondiale dell’eco-industria e delle energie rinnovabili: un obiettivo ambizioso, ma possibile. Almeno è quanto sperano le cinque aziende piemontesi (delle province di Cuneo, Novara e Torino) che partecipano a Ifat China, a Shanghai dal 5 al 7 maggio, uno dei principali eventi fieristici per il settore. La collettiva regionale al salone è organizzata dall’Istituto nazionale per il commercio estero, dalla Regione Piemonte e dal Centro estero per l’internazionalizzazione. Alla sua prima edizione nel 2010 Ifat ha visto la presenza di 839 espositori in rappresentanza di 26 paesi e oltre 22mila visitatori professionisti del settore.

I PADRONI DI CASA. Più grande consumatore di energia al mondo, la Cina rappresenta una frontiera importante per le imprese del settore grazie al crescente interesse del governo comunista verso le tematiche dello sviluppo sostenibile e delle energie rinnovabili, confermato lo scorso 14 marzo dal varo dell’ultimo piano quinquennale (tagliare, entro il 2020, gli sprechi energetici del 15-20% e le emissioni di anidride carbonica del 40-45%).

LE AZIENDE PIEMONTESI. Non a caso i cinque espositori piemontesi sono aziende importanti nel panorama italiano, come Novamont, divenuta celebre per aver brevettato e commercializzato Mater-Bi, un tipo di bioplastica derivante dall’amido di mais, grano e patata utilizzato prevalentemente negli imballaggi, o Meccanidraulica, leader nel mercato italiano nella produzione e vendita di caricatori per raccolta rottame e legname. Tra loro c’è chi, come Prima Electro, è interessato ad ampliare e strutturare rapporti commerciali già esistenti; chi, come Savio, ha avviato alcuni contatti grazie all’Expo dello scorso anno e messo a fuoco i punti di forza su cui puntare per proporsi sul mercato cinese; e chi, come Icostech, oltre a cercare possibili partnership con aziende cinesi è anche interessato all’acquisto di prodotti e tecnologie.

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