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Il palio di Asti si “difende” dal ministro Brambilla

Redazione Quotidiano Piemontese

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Frustino o non frustino. Il palio di Asti si “difende” dalle recenti affermazioni di Vittoria Brambilla, ministro al Turismo, sull’uso dei frustini nei palii. Maurizio Bertolino, consigliere delegato al Palio astigiano sostiene: “Per quanto riguarda il palio di Asti, il frustino era lo storico “strumento” con il quale si governava la corsa. Oggi, sempre meno, nel senso che il frustino, realizzato da un artigiano, in giunco ritorto di 60 centimetri di lunghezza per un diametro di 3 centimetri, nella parte del manico, e di un centimetro per la parte finale, viene utilizzato solo in caso di estrema necessità. Va considerato, infatti, che la tipologia e la lunghezza del percorso non necessitano, più di tanto, dell’uso del frustino. Hanno ragione alcuni fantini quando dicono che si usano, soprattutto gambe e braccia. Guai se non fosse così. Per quanto ci riguarda, la querelle sul frustino è destituita di ogni fondamento anche perché da anni ci uniformiamo all’ordinanza del sottosegretario Francesca Martini, in merito al benessere dei cavalli”. Ordinanza che disciplina, nelle manifestazioni popolari pubbliche o private, l’impiego di cavalli.

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