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Tutto sui nuovi talenti emersi al ‘Maggioni-Righi’. Juve e Toro: figuraccia. Fotogallery

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Chievo Verona ha vinto la XXII edizione del Memorial Maggioni-Righi, il più importante torneo giovanile di calcio pasquale almeno per quanto riguarda il Piemonte. Categoria Allievi, giocatori veri: qui, a Borgaro, sono passati tanti dei campioni che oggi giocano in serie A, logico che l’interesse degli osservatori e dei semplici appassionati si concentri sulla caccia al nuovo talento.

In nome dell’esterofilia, il premio per il miglior giocatore in assoluto è andato a Matos Victor Da Silva, numero dieci brasiliano del Chievo, classe ’95 (un anno in meno rispetto all’età del torneo). Scelta che non è piaciuta al pubblico e, per quello che conta, neppure a noi. Il ragazzo è un talento pazzesco, è vero: il Chievo l’ha scovato in Brasile a 11 anni, da allora vive a Verona, studiando da campione. I piedi ci sono, il fisico più o meno, la testa per niente. Crestina ingellata e colletto rialzato, innamorato di se stesso come del pallone, Da Silva ciondola per il campo senza voglia, concede qualche numero alla platea, sbuffa quando quell’ingrato del pallone non lo asseconda o quel dispettoso dell’avversario glielo porta via. Il Chievo ha vinto perché è un ingranaggio perfetto, lui è la rotella impazzita: qualche volta nel bene, più spesso nel male, almeno nella tre giorni del torneo. L’altra faccia della medaglia clivense è Edoardo Cecco, il capitano, vertice basso del centrocampo: corre per tre e sempre nel modo giusto, morde gli avversari e recupera montagne di palloni, non sbaglia un passaggio e anzi azzecca qualche giocata, vedi la punizione che ha sbloccato la finale. Lui sì, un progetto di giocatore vero.

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Ma il ragazzo che ha davvero esaltato pubblico e critica è Gabriele Zerbo, centravanti del Palermo. Non lo scopriamo certo qui, perché a 17 anni non ancora compiuti Zerbo ha già esordito in Europa League (qualche minuto contro il Losanna) e gioca stabilmente con la Primavera rosanero. Si vede che la società crede in lui. Rapido nello stretto più che veloce negli spazi, fisico non eccezionale ma già strutturato, movenze da giocatore maturo per come conquista gli spazi e difende la palla, un mancino da urlo capace di numeri ma sempre al servizio della squadra. Non è un bomber (in Primavera fa l’esterno), infatti ha segnato un solo gol, ma ha sfornato 4/5 assist di quelli solo da spingere in porta. Un leader cresciuto, come lui stesso racconta, in un quartiere difficile di Palermo: ha imparato a giocare per strada, se non avesse sfondato nel calcio sarebbe finito male, figurarsi se lo spaventa un contrasto, seppur con un colosso dell’Etoile Lusitana.

Eh sì, siamo arrivati alla selezione proveniente dal Senegal, forse l’unico vero “mercato” aperto per gli osservatori delle società professionistiche. Una squadra tipicamente africana, fisicamente straripante ma tatticamente acerba, talento allo stato brado su cui, come dicono gli esperti, “si può lavorare”. Alioune Fall, premiato come miglior giocatore, è un mistero, perché ha giocato poco e in modo anonimo (non vorremmo che sia stato confuso con Sall, treccine al vento, capocannoniere con tre gol). Piuttosto hanno impressionato il difensore del ’95 Ba e i due talentuosi esterni Diallo ed Embalo: secondo i rumors, i primi due sono già del Manchester City. Non resta che buttarsi su Embalo, oppure su “dilettanti” come Federico Zanellato, difensore centrale della J Stars, uno scandalo che non sia ancora alla Juve o al Toro.

Ci tocca, la nota dolente delle due professioniste che giocavano in casa, e che un tempo – albo d’oro alla mano – dominavano il Maggioni-Righi. I bianconeri hanno presentato una mista ’94-’95, in panchina il direttore tecnico Massimo Carrera, in campo due prestiti (Mattelli dal Foligno, Wato Koutie dal Crotone) da dimenticare; i granata sono arrivato con il gruppo ’95 di Calamita. Scelte fatte per onorare la partecipazione ad altri tornei in giro per l’Italia. Fuori entrambe al primo turno, con infamia e senza lode. E con una domanda: perché esporsi a figuracce del genere? Anche di queste scelte è fatta una società.

FINALE

CHIEVO VERONA-PALERMO 2-0

Arbitro: Ibrahim della sezione di Torino (Sciaccaluga e Saccotelli)

RETI: pt 12’ Cecco, st 20’ Franchini.

CHIEVO: Lardiello, Favaro, Maccarone, Pisetta, Cecco, Botticini, Franchini, Da Silva M., Lonardoni, Irprati, Santini. A disp. Ronchi, Magri, Ekuban, Ronchi, Messetti, Pigozzo, Marchione, Tavella, Carrotta, Da Silva R. All. Margotto.

PALERMO: Patania, Viscuso, Compagno, Monteleone D, Vitale, Accardo, Cerniglia, Zerbo, Bollino, Pirrera, Grippi. A disp. Russo, Monteleone E, Sanseverino, Alongi, D’Angelo, Zammiti, Di Stefano. All. Compagno.

NOTE: espulsi Compagno (P), Franchini (C) e l’allenatore del Chievo Margotto.

PREMI SPECIALI

Miglior giocatore del torneo: Matos Victor DA SILVA (CHIEVO)

Miglior giocatore italiano: Edoardo CECCO (CHIEVO)

Miglior giocatore straniero: Alioune FALL (ETOILE LUSITANA)

Miglior giocatore dilettante: Federico ZANELLATO (J STARS)

Miglior giocatore del Borgaro: Vincenzo D’AURIA \(BORGARO)

Coppa disciplina: J STARS

Trofeo fair play “Giglio Panza”: ETOILE LUSITANA
TOP 11N° 1 Alberto PATANIA (Palermo)N° 2 Davide FAVARO (Chievo)N° 3 Zacharia NGOM (Etoile Lusitana)N° 4 Federico MACCARONE (Chievo)N° 5 Lamine BA (Etoile Lusitana)N° 6 Federico FRANCHINI (Chievo)N° 7 Mikhail KRAPIVNIKOV (Spartak Mosca)N° 8 Igor LEONTIEV (Spartak Mosca)N° 9 Gabriele ZERBO (Palermo)N°10 Mauro BOLLINO (Palermo)N°11 Carlos Apna EMBALO (Etoile Lusitana)

Risultati, tabellini e immagini di tutte le partite su www.fcborgaro1965.it

Servizio di Daniele Pallante

 

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