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Cuneo

Esposto su nomine Fondazione CRC, Molinengo si difende: “Pieno rispetto delle regole”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo la richiesta di intervento al Procuratore della Repubblica di Cuneo in merito alle nomine deliberate dal Consiglio generale della Fondazione CRC, presentata ieri, è arrivata la replica di Fulvio Molinengo, Segretario Generale della Fondazione. Nell’attesa di conoscere il contenuto dell’esposto, Molinengo ha confermato quanto già riferito al Consiglio Generale del 15 aprile scorso circa l’infondatezza dei rilievi mossi sulla regolarità dell’avvenuta nomina del nuovo Consiglio Generale, relativamente ai Consiglieri già in carica alla data del 1° luglio 2004 (Giuseppe Ballauri, Ezio Falco, Sergio Giraudo, Giacomo Oddero e Pierfranco Risoli). “Le stesse nomine – si legge nella nota diffusa dalla Fondazione CRC – sono state effettuate nel pieno rispetto delle norme statutarie e di legge, le quali vanno lette nel loro insieme. Tra l’altro, la medesima questione del superamento del limite massimo dei due mandati consecutivi espletabili era già stata sollevata nel 2006, in presenza del medesimo quadro normativo e statutario. Anche allora la questione fu positivamente risolta dal Consiglio Generale in carica, con conseguente avvio del mandato quinquennale appena conclusosi”.

L’intervento del Procuratore è stato chiesto da alcuni cittadini (Fabrizio Biolè, Tullio Ponso, Ugo Sturlese, Paolo Tomatis, Gianni Vercellotti) in conformità all’articolo 23 del Codice Civile, che gli attribuisce la potestà di annullare delibere contrarie alla legge o agli statuti assunte dalle assemblee di associazioni o fondazioni. “È uno strumento fino ad ora mai utilizzato in provincia di Cuneo – spiegano – che dà la possibilità di ottenere una pronuncia autorevole e terza su questioni per le quali il cittadino comune non avrebbe altrimenti alcuna possibilità di chiedere chiarezza”. Secondo i cinque, le nomine già citate si riferiscono a persone che hanno ricoperto per tre o più mandati successivi l’incarico di amministratori della Fondazione, in palese contrasto con lo Statuto secondo il quale “possono essere confermati per un solo mandato consecutivo”.

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