Economia
Fiom vince in tribunale: vale il contratto 2008. E ricorre al giudice su Pomigliano: non è “newco”
Primo, importante e significativo successo in Italia della Fiom davanti a giudici sull’applicazione del contratto 2008 dei metalmeccanici. E, in parallelo ma solo per casuali coincidenze temporali, rilancio nella contesa con Fiat con ricorso al giudice contro il ‘nuovo’ accordo adottato a Pomigliano, quello che dovrebbe entrare in vigore anche a Mirafiori, ora proposto per le Officine automobilistiche Grugliasco, ex Bertone. Questo il doppio annuncio da parte della Fiom, a Torino, per bocca del segreterio torinese Federico Bellono, del responsabile nazionale auto, Giorgio Airaudo, e dell’avvocato Elena Poli.
STESSA AZIENDA, CONTRATTI DIVERSI. Procediamo con ordine. Al Tribunale di Torino è arrivato il primo verdetto per una serie di cause (alcune centinaia) intentate in tutta Italia (svariate decine di tribunali) da Fiom alle aziende che hanno applicato il contratto siglato nel 2009 dagli altri sindacati di categoria, teso a cancellare quello in vigore del 2008. La tesi della Fiom è questa: “Il contratto del 2008 aveva scadenza 31 dicembre 2011, un contratto è un accordo privatistico tra le parti e se non viene disdetto resta in vigore. Fiom non l’ha mai disdetto, quindi resta in vigore”. La dottoressa Silvana Cirmilleri, del Tribunale di Torino, ha accolto, almeno in parte, questa ipotesi nel processo contro la Bulloneria Barge di Borgaro (un’ottantina di dipendenti, rsu a maggioranza Uilm). Così, ora, gli iscritti alla Fiom avranno il contratto 2008, quelli di Fim, Uilm ecc… avranno il contratto 2009.Un risultato molto importante e significativo, che potrebbe ripetersi altre centinaia di volte: come detto, tante sono le singole cause ‘aziendali’ in Italia (è una causa per comportamento antisindacale, quindi ogni caso viaggia per conto proprio). Resta da vedere come si muoveranno gli altri sindacati e Finmeccanica.
TRIBUNALE CONTRO FIAT. Se non bastasse l’impatto di questo provvedimento, in mattinata è stato depositato il ricorso (al Tribunale di Torino) contro l’utilizzo da parte di Fiat alle newco (nuove aziende, costituite apposta per l’occasione) con le quali prima a Pomigliano, poi a Mirafiori ed eventualmente anche a Grugliasco per l’ex Bertone, si dovrebbe superare il contratto nazionale. Anche in questo caso, il ragionamento è semplice e ce lo spiega Giorgio Airaudo: “Chiediamo al giudice di riconoscere che nel passaggio si identifica una normalissima cessione di ramo d’azienda, che quindi deve seguire le regole dettate da leggi italiane e comunitarie: i lavoratori devono passare obbligatoriamente, tutti, dalla vecchia azienda a quella che li riassume, senza soluzione di continuità, mantenendo il contratto nazionale vigente e con il diritto a scegliersi le rappresentanze sindacali. Fiat sostiene che non c’è cessione di ramo d’azienda, ma è difficile pensarlo: stesso stabilimento, stessi lavoratori, stessi prodotti… Insomma, a noi sembra evidente. E allora, ci sono delle norme, imperative, e vanno rispettate. Abbiamo iniziato da Pomigliano, perchè ci sono state le prime 12 assunzioni nella nuova azienda, appena inizieranno le assunzioni a Mirafiori, ci muoveremo anche su questo fronte”.
DOMANI AL LINGOTTO PER EX-BERTONE. “Non credo che questo possa condizionare in alcun modo l’incontro di domani tra Marchionne, segretari confederali e di categoria. E’ un incontro molto importante: in primo luogo perchè per la prima volta sono a confronto, direttamente, tutte le parti in causa al loro vertice; in secondo luogo perchè è sempre molto importante quando ci si incontra e si parla, si discute. Poi, quello che verrà fuori lo vedremo soltanto domani”.La rsu ex Bertone, i rappresentanti sindacali aziendali, hanno quindi deciso di rinviare l’assemblea programmata per domani alle 14, per riconvocarla appena sarà chiaro quanto emergerà dal vertice del Lingotto.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese