L’Africa in mostra ad Alba. Immagini di due fotoreporter in viaggio in Sudan e in Etiopia

L’Africa in un clic. Una mostra fotografica che racconta, attraverso le immagini suggestive di due grandi fotoreporter italiani, Iago Corazza e Greta Ropa, un mondo lontano e tribale. L’appuntamento è per martedì 19 aprile, alle 21, nel Palazzo Mostre e Congressi di Alba.

Le popolazioni africane, con i loro riti cruenti, rappresentano quel che si può definire un angolo di preistoria sopravvissuto ai giorni nostri, grazie ad un assoluto isolamento dal resto del mondo. I due fotografi hanno trascorso un lungo arco di tempo insieme ad alcune delle etnie che vivono nelle zone più isolate e remote del Sudan e dell’Etiopia, realizzando uno straordinario reportage su una cultura antica, destinata purtroppo a scomparire.

Alla serata saranno presenti gli autori, come narratori della loro stessa esperienza di vita. Molti dei loro scatti sono stati pubblicati sul mensile nazionale naturalistico Oasis, per il quale realizzano servizi da ogni angolo del pianeta.

“Durante questa spedizione – racconta Corazza – ci siamo mossi lungo la stupefacente Rift Valley, attraversando la valle dell’Omo e gli altipiani dell’Etiopia, fino ai deserti del Sudan. Le immagini realizzate, sconvolgenti e a volte cruente, sono lo specchio di un territorio ostile, che solo a queste condizioni ha consentito all’uomo la sopravvivenza. Il filmato che presenteremo è intitolato, non a caso, “Una sottile linea rossa”, il colore del sangue di tradizioni ancestrali. Del sangue di misteriosi riti tribali che garantisce identità etniche. Un sangue che nutre e alimenta e che a volte uccide. Questo rosso filo conduttore ci porterà, infine, nelle incredibili strutture create da Emergency in Sudan, dove è stata realizzata una modernissima clinica cardiochirurgica nel cuore del deserto. Qui abbiamo concluso il nostro viaggio, nelle sale operatorie dove Gino Strada e il suo staff lavorano ogni giorno perché il sangue continui a pulsare rosso nel cuore degli uomini. Questo reportage è quindi dedicato a chi sente ancora il sangue nelle vene”.

Nella foto: scena tribale etiope – foto di Iago Corazza

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