Ambiente
“Settimana europea dell’energia sostenibile”. Il Lingotto Fiere si apre alle aziende del settore
Arriva proprio al momento giusto, dopo la grande paura nipponica, la “Settimana europea dell’energia sostenibile”. Iniziata l’11 aprile in tutto il continente (anche se in Italia pochissimi se ne sono accorti, conferma di una scarsa sensibilità politica sul tema) con centinaia di mostre, conferenze, laboratori e altre iniziative di sensibilizzazione, l’obiettivo è lo sempre lo stesso: informare i cittadini sulle conseguenze ambientali ed economiche dell’uso non sostenibile dell’energia e sulle opportunità offerte dalle fonti rinnovabili. In molti casi è previsto il coinvolgimento diretto di università , autorità locali, associazioni, imprese e degli stessi produttori di energia. Anche Torino sarà sede di dibattiti ed esposizioni: il 13 e il 14 aprile il Lingotto Fiere ospiterà la manifestazione “Affidabilità e tecnologie”.
GLI APPUNTAMENTI ITALIANI. L’evento torinese è l’unico in Italia dedicato esclusivamente alle tecnologie e alle soluzioni per innovare, per abbattere i costi e incrementare produttività e affidabilità . Il padiglione fieristico ospiterà circa 200 società , con l’esposizione di tecnologie, e strumenti. Sono previsti 8 convegni e 25 seminari pratici, dove le grandi aziende del settore presenteranno i loro prodotti. Ma anche nel resto del Paese non mancheranno gli appuntamenti con la green economy. Certo, fa un po’ effetto vedere come l’organizzatore di uno degli eventi più importanti sia la Coca Cola, eppure la multinazionale statunitense (versione europea) è riuscita nell’ultimo triennio a ridurre i consumi energetici tra il 10 e il 19%. Per questo aprirà le porte dei suoi principali stabilimenti italiani: Nogara (Vr) già all’avanguardia in Italia nell’utilizzo di energie alternative, Oricola (Aq), Marcianise (Ce), Elmas (Ca) e lo stabilimento di imbottigliamento delle acque minerali Fonti del Vulture di Rionero (Pz). Per la prima volta, inoltre, alla presenza delle istituzioni locali, sarà aperto al pubblico lo stabilimento di Gaglianico, che sarà dotato nel 2011 di un impianto di cogenerazione (produzione e consumo contemporaneo di diverse forme di energia secondaria partendo da un’unica fonte).
LE PROPOSTE DI BRUXELLES. Sono tre gli obiettivi quantitativi che l’Ue si è messa in testa di raggiungere entro il 2020: ridurre le emissioni di gas serra del 20%, ricavare la stessa percentuale di energia da fonti rinnovabili e tagliare di un ulteriore 20% il consumo energetico. Obiettivi impegnativi, e sappiamo tutti che fine hanno fatto (finora) le promesse (in quel caso mondiali) di Kyoto. Eppure Bruxelles sembra intenzionata – questa volta – a fare sul serio. Se sul fronte emissioni e rinnovabili si è sulla buona strada, per il consumo si registrano però forti ritardi. Da qui la volontà della Commissione di raddoppiare gli sforzi, delineando una strategia a lungo termine per trasformare l’Unione europea in un’economia a basse emissioni di CO2.
Il nuovo piano per l’efficienza energetica, che tra l’altro potrebbe aiutare le famiglie a risparmiare un migliaio di euro all’anno sulle bollette di luce e gas contribuendo allo stesso tempo a creare nuovi posti di lavoro, sollecita i governi – tra le altre cose – a ridurre il consumo di energia in almeno il 3% degli edifici pubblici. Per raggiungere gli obiettivi prefissati servirebbero però ulteriori 270 miliardi di euro di investimenti all’anno in tecnologie verdi e trasporti, infrastrutture, come reti elettriche intelligenti, e tutela dell’ambiente. Questi andrebbero ad aggiungersi agli attuali investimenti che ammontano in totale al 19% del Pil europeo.
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