L’importanza della nutrizione nei pazienti oncologici

Oltre l’80% dei pazienti neoplastici perde peso durante la malattia, mentre il 20-30% muore perché malnutrito. Dati che indicano come l’alimentazione giochi un ruolo fondamentale nel percorso sanitario. Il concetto è stato ribadito in apertura del convegno “La nutrizione clinica nel paziente oncologico” nella sala congressi dell’Asl di Asti. “Dovremo impegnarci maggiormente – afferma Oscar Bertetto, direttore della rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, di cui fa parte l’ospedale astigiano Cardinal Massaia – per valorizzare il ruolo della nutrizione nella prevenzione e nel trattamento del malato oncologico. E’ importante che il dietologo nutrizionista intervenga precocemente nel percorso del paziente, senza essere coinvolto quando la malattia è ormai in fase avanzata. E’ importante indurre i cittadini a cambiare stili di vita, non solo in un’ottica di prevenzione della malattia neoplastica, ma anche per abbattere il rischio di recidive (fino al 50%) nel caso, per esempio, dei tumori al colon o alla mammella”.

Sono diverse le cause che portano il paziente oncologico a perdere peso, riducendo la massa adiposa e muscolare. Il tumore causa infiammazioni croniche e alterazioni metaboliche ma pesano anche gli effetti dei trattamenti chemioterapici, quali perdita dell’appetito e del gusto, nausea, vomito, o degli interventi chirurgici.

D’accordo a considerare la nutrizione come parte integrante del percorso di accompagnamento alle terapie, anche Franco Testore, primario di oncologia al Massaia, reparto che nel 2010 ha seguito 2mila pazienti, di cui oltre 700 sottoposti a chemioterapia, e 680 nuovi ingressi registrati in radioterapia.

Nel 2010 l’Asl astigiana ha assicurato 3.100 giornate di nutrizione artificiale, attraverso l’accesso venoso, a una trentina di pazienti oncologici assistiti a domicilio. Ognuno con un piano terapeutico personalizzato predisposto dai dietologi, insieme ad altri specialisti e al medico di base.

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