Cultura
Torino capitale della lirica con il Premio delle Arti. Protagonista Verdi
Per tre giorni il Conservatorio di Torino si imporrà all’attenzione nazionale. Sono in arrivo studenti dagli istituti musicali di tutta Italia, pronti per partecipare al Premio Nazionale delle Arti. Quest’anno il capoluogo piemontese ospita la sezione canto lirico, dedicata, come calendario di Italia 150 richiede, alla figura di Giuseppe Verdi. Momento clou della manifestazione: il concerto di sabato sera.
Il Premio delle arti è bandito dal Miur (Ministero dell’Università e della Ricerca) ed è il più importante concorso riservato alle scuole di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Dura quattro mesi e coinvolge tutto il Paese: ogni città organizza una diversa sezione. Protagonisti della manifestazione sono il teatro, le arti visive, la danza, ma soprattutto la musica in ogni sua forma, dalla direzione d’orchestra alla composizione, dal repertorio cameristico al jazz. Dopo aver ospitato la sezione archi (2008), poi i pianisti (2009), gli organisti e gli ensemble corali (2010), quest’anno l’istituto di Torino accoglie 30 aspiranti operisti provenienti da molte regioni italiane. I Piemontesi sono otto: sei giocano “in casa”, gli altri arrivano dal Conservatorio di Novara. Scorrendo l’elenco dei candidati si incontrano molti italiani adottivi, soprattutto di origine asiatica. L’attrazione che l’Italia esercita nei confronti di paesi come la Cina, il Giappone o la Corea non è certo storia recente. Negli ultimi anni però, grazie anche alle nuove norme che equiparano i conservatori a istituzioni universitarie, contatti internazionali, scambi e gemellaggi sono diventati frequenti. Così, la lista degli interpreti di Verdi, Rossini e Donizetti (che in futuro rappresenteranno il nostro paese nel mondo) comprende molte persone nate lontano dall’Italia. Da un certo punto di vista è un ottimo segno, indicativo del potere unificante della musica e conseguenza di scelte artistiche attente alla dimensione internazionale. D’altra parte, forse, ci sarebbe da farsi qualche domanda sullo “stato dell’arte” (visto che di arti si tratta). L’Italia, una tradizione musicale assolutamente unica, ha insegnanti capaci di attrarre allievi da tutto il mondo, ma non sembra disposta a scommettere gran che sulla formazione musicale, almeno su quella di base. Strano paradosso.
Giovedì si svolgono le eliminatorie, venerdì le semifinali. La giuria comprende figure di prestigio nell’ambito della lirica come Fiorenza Cossotto, Luis Alva e Piero Bellugi. Le finali, con proclamazione del vincitore, si tengono sabato sera (h. 21) nel salone di piazza Bodoni: sono aperte al pubblico e fanno parte della rassegna “Serate musicali del Conservatorio”. Il programma completo non si conosce ancora (dipenderà dai finalisti e dalle loro scelte), ma si sa per certo che la serata sarà all’insegna del repertorio di Verdi, nume tutelare dell’istituto torinese (che gli è intitolato) e protagonista di primo piano in questi tempi di celebrazioni (la serata rientra nelle proposte di Italia 150). Al concerto, che comprende brani celebri tra cui l’ouverture della Traviata, prende parte anche l’orchestra degli allievi del conservatorio diretta da Giuseppe Ratti.
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