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I primi 17 mesi di vita dello Sportello unico socio sanitario di Asti. Primo bilancio

Redazione Quotidiano Piemontese

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Lo Sportello unico socio-sanitario (Suss) tira le somme dei suoi primi 17 mesi di attività. Nato nel settembre del 2009, attivato dalla Asl astigiana e dal Comune di Asti, a seguito di una delibera regionale, ha come primario obiettivo quello di accogliere, ascoltare, informare e, infine, orientare i cittadini verso i migliori percorsi di cura e sostegno, in funzione delle risorse presenti sul territorio (riconoscimento di invalidità, richiesta di ausili per invalidi, attivazione della rete di volontariato per prevenire l’isolamento sociale, etc). Pensato per i cittadini astigiani residenti, lo sportello è punto di riferimento per i pazienti non autosufficienti, minori, adulti e anziani, affetti da patologie croniche invalidanti e minorazioni fisiche. Il servizio è collocato nella piazza interna dell’ospedale locale Cardinal Massaia.

Da inizio attività fino a febbraio 2011, si sono rivolte al Suss 1467 persone. Per 622 si è trattato di un primo contatto, solitamente un colloquio indirizzato alla comprensione dei percorsi necessari all’utente. Per 582 astigiani, di cui 29 minori, 131 adulti e 422 anziani, le operatrici del Suss hanno iniziato i primi percorsi di cure, con visite domiciliari e riunioni d’équipe con gli operatori di altri servizi (consultorio familiare, servizi sociali del Comune di Asti, ufficio di pubblica tutela della Provincia). Anche 263 cittadini non residenti in città, ma domiciliati in altri comuni dell’astigiano o fuori provincia, hanno potuto effettuare un colloquio preliminare.

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