Cronaca
Saitta contesta Cota sui profughi. Quando Berlusconi invitava i tunisini in Italia (video)
In attesa di conoscere il risultato dell’incontro tra Governo e Regioni per la gestione dell’emergenza profughi, segnaliamo un incredibile (ma realissimo) video tratto da youtube che ripropone un intervento del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: mentre da anni propugna una politica anti-immigrazione, ospite di un Paese fonte di immigrazione promette case, scuole e lavoro a quelli che vorranno immigrare legalmente e si impegna anche ad aumentare le possibilità di ingresso in Italia. L’avranno visto gli alleati leghisti?
http://www.youtube.com/watch?v=cudw0Itw7Pg&feature=related
Intanto, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, lancia l’allarme sull’individuazione delle aree per ospitare i profughi che toccheranno al Piemonte: “Contesto il metodo della Regione Piemonte nell’indicare al Ministero dell’Interno le aree per installare tendopoli ed ospitare una concentrazione di migliaia di profughi: un’emergenza umanitaria di questa portata non può essere risolta con scelte tecniche concordate unicamente con la Prefettura, senza nemmeno coinvolgere le otto Province piemontesi che hanno competenza di protezione civile. Serve maggiore serietà e condivisione”.
Il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta oggi ha riunito i capigruppo di maggioranza e minoranza di Palazzo Cisterna per lanciare l’allarme sulle decisioni che la Regione Piemonte sta assumendo “con modalità per nulla concordate o condivise né con le amministrazioni del territorio, nè con le associazioni locali di volontariato, da sempre in grado di gestire con professionalità i temi dell’accoglienza”.
“Il presidente Cota – dice Saitta – spieghi ai piemontesi perché i suoi uffici stanno cercando nel territorio della cintura torinese un’area per stipare 2mila profughi in una tendopoli, quasi fossero in vetrina. Spieghi perché, invece di segnalare al Ministero un’area attrezzata o demaniale meno esposta, ha indicato un vivaio di Grugliasco coltivato da cooperativa sociale davanti ad un centro commerciale. Se lo scopo è scaricare il problema, rischia solo di suscitare timori incontrollati e soprattutto di non trovare collaborazione”.
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