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Economia

A Torino gli Stati Generali dell’Usato

Davide Mazzocco

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Dal 31 marzo al 2 aprile l’Onu si riunisce a Torino. Non è un summit di politica internazionale e nemmeno un pesce d’aprile ma la prima edizione degli Stati Generali dell’Usato organizzata, appunto, dalla rete Onu (Operatori Nazionali dell’Usato). In tempi di crisi i dati del settore sono in crescita: negli ultimi anni i negozi che vendono usato si sono moltiplicati nell’area torinese e anche i tradizionali mercatini del week end godono di ottima salute che si vendano mobili o libri, trovarobato o pezzi pregiati scoperti in vecchie cantine. Per la prima volta, dunque, il settore dell’usato italiano si riunisce in unico evento e attorno a un unico tavolo superando la sua frammentazione storica ed esprimendo posizioni forti e unitarie a favore del proprio sviluppo e dell’ambiente.

Gli Stati Generali dell’Usato sono stati organizzati in vista dei decreti applicativi sul riutilizzo che – secondo quanto annunciato dal Decreto 205 del 3 Dicembre 2010 – dovranno essere pronti già dal mese di giugno. Ma l’importanza di questo evento nazionale va in realtà molto oltre questi decreti: si tratta, infatti, come sottolinea il portavoce della rete Operatori Nazionale dell’Usato Antonio Conti, della “prima volta in cui tutti gli operatori che si dedicano al riutilizzo si incontrano per rivendicare a piena voce la propria dignità. Il nostro è un settore trascurato dalle istituzioni ma vivo e popolare, che merita il giusto riconoscimento e politiche di sostegno”.

Pietro Luppi, direttore del Centro di ricerca Occhio del riciclone, segnala che “il settore dell’usato vive una forte espansione, e questa produce effetti positivi sul piano ambientale, economico, sociale e occupazionale. Ma la mancanza di regole sostenibili e l’assenza di sistemi di prevenzione e differenziata che escludano le merci usate dallo smaltimento dei rifiuti, crea nel settore una costante crisi di approvvigionamento nonché precarietà inaccettabili. Attualmente, solo nei cassonetti indifferenziati di Roma, abbiamo monitorato la presenza di oggetti usati per un valore di almeno 33 milioni di euro ogni anno”. Secondo Augusto Lacala dell’Associazione Bidonville di Napoli: “L’assenza di diritti è frutto della polverizzazione del settore ma dall’evento di Torino in poi, la situazione cambierà. Gli operatori dell’usato esigeranno e otterranno politiche che li sostengano, a rimpiazzare le regole inadeguate che oggi li penalizzano ingiustamente. Hobbisti, professionisti, negozianti, enti di solidarietà e cooperative sociali: solo spingendo tutti assieme finalmente potremo vincere”.

“L’assenza di politiche chiare in favore degli operatori dell’usato – spiega poi Alessandro Stillo dell’Associazione Vivibalon di Torino -, rischia di produrre l’estinzione o lo snaturamento di mercati popolari storici che sono parte viva dell’identità delle nostre città. La riqualificazione del Settore passa per le politiche ambientali, culturali, sociali e anche fiscali. Gli ambulanti, i negozianti in conto terzi e i rigattieri sono infatti accomunati da regimi fiscali che la loro attività, per come è conformata, non ha la possibilità di sostenere”. Agli Stati Generali dell’Usato parteciperanno tutte le anime dell’usato italiano, enti ed istituzioni dell’ambiente, del sociale e del commercio, ma anche tanti semplici cittadini che simpatizzano con le tematiche del riutilizzo.

Per maggiori informazioni: www.reteonu.it

 

 

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