Cuneo
40mila euro battuti all’asta del Barolo
Undici produttori, 36 lotti, 181 bottiglie all’asta, 39.320 euro. Questi i numeri della XII edizione dell’asta del Barolo, andata in scena pochi giorni fa. Un evento di beneficenza, ideato nel 1998 da Gianni Gagliardo, noto produttore piemontese, con l’obiettivo di valutare le quotazioni di mercato del Barolo tra i collezionisti. L’asta si è svolta nella prestigiosa cornice del museo del vino di Barolo, con collegamenti in tempo reale con due ristoranti a Hong Kong e Singapore.
Il lotto più prestigioso, un omaggio ai 150 anni dell’unità d’Italia attraverso 12 etichette di Barolo 2006, è stato battuto per quattromila euro. Ad aggiudicarselo Gabriele Pipicelli, presidente della camera penale di Verbania, cui è andato anche un magnum formato speciale da 5 litri di Riserva Preve 1990 Gagliardo, per la cifra di 1850 euro, al termine di un batti e ribatti con Hong Kong.
Il sud-est asiatico non è rimasto a guardare. Dei quasi 40.000 euro, frutto dell’asta, parte dei quali destinati a una scuola alberghiera realizzata a Sihanouk, in Cambogia dal prete salesiano Roberto Panetto, 11.560 arrivano da Hong Kong e 11.250 da Singapore, a dimostrazione del fatto che il mercato del vino di qualità pare essere sempre più rivolto a Oriente. Due magnum da tre litri di Barolo Bric del Fiasc 1989 e 1990, firmate Paolo Scavino, sono state vendute a 2.600 euro Marc-Antoine Thiriez di Singapore, appassionato di vini, mentre Lau Chi-Sun, editor della rivista in lingua cinese Wine Now, si è accaparrato dodici bottiglie di altrettanti produttori di Monforte, volate a Hong Kong per 2.200 euro.
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