Cultura
Classica e attuale: la Locandiera all’Alfateatro
Mirandolina è un “nome parlante”: è uno di quei nomi capaci, da soli, di trascinarsi dietro tutta una storia. Lei, la donna intraprendente, abile nel gestire il suo albergo come le attenzioni degli uomini che le ronzano intorno, è la protagonista di La locandiera, commedia di Carlo Goldoni che a distanza di oltre due secoli ha ancora molto da dirci. Questa storia di grande attualità rivive domani e domenica all’Alfateatro di Torino, con la compagnia Alfaprosa e la regia di Augusto Grilli.
Alfaprosa, realtà stabile dell’Alfateatro attiva dal 1990, rivolge da anni la sua attenzione ai grandi classici del teatro europeo, con l’intento di restituirli al pubblico nella loro veste originaria. La locandiera non fa eccezione: la messa in scena cerca di rispettare quanto più possibile il copione, le indicazioni di regia, l’ambientazione. E’ una scelta che permette agli spettatori di osservare quanto il testo goldoniano sia moderno. I personaggi che vivono sul palco sono rappresentanti del mondo borghese, figli di una cultura cui la nostra società è ancora in gran parte debitrice. C’è il conte d’Albafiorita, prototipo del parvenu con molti soldi e poca eleganza, convinto di poter conquistare la locandiera solo grazie al denaro e alla spacconeria. Poi ci sono il marchese di Forlimpopoli, nobile spiantato, una sorta di don Chisciotte che offre alla protagonista un’improbabile protezione, e il cavaliere di Ripafratta, misogino per eccellenza. In questa commedia dei “lei non sa chi sono io”, tra litigi e piccoli intrighi, alla fine trionfa Fabrizio, un umile cameriere che Mirandolina sposa per interesse. L’amore, quello romantico e disinteressato, abita altrove.
Alfateatro: via Casalborgone 16/i, Torino
Spettacoli: sabato 26 h. 21, domenica 27 h. 16.
Ingressi: intero 20 €, ridotto 18 €
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