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Cuneo

Cresce l’export cuneese, ma meno della media piemontese: +12,9% contro +16%

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il valore delle esportazioni cuneesi, nel 2010, ha raggiunto i 5,8 miliardi di euro  mettendo a segno un incremento dell’12,9%, rispetto ai dodici mesi del 2009. Il dato evidenzia una crescita meno sostenuta, sia rispetto al dato piemontese, che ha raggiunto i 34,5 miliardi di euro, registrando un aumento del 16,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia al dato medio nazionale che segna un aumento del  15,7%. Queste variazioni, devono tuttavia, essere lette e valutate con cautela, in quanto calcolate sui valori registrati dalle esportazioni nel 2009, anno in cui la morsa della crisi economica internazionale segnava una battuta d’arresto del tessuto economico imprenditoriale. “L’export in provincia di Cuneo nel 2010 è stato trainato dalla vendita di mezzi di trasporto che hanno registrato una variazione del 26,5% rispetto all’anno precedente – sostiene il presidente della Camera di commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello -. Anche se i rapporti con l’Unione Europea assorbono oltre il 70% del nostro export, è sui paesi extra UE che si sono registrate le variazioni più significative”.

L’incremento complessivo delle vendite all’estero è stato trainato dalle variazioni positive registrate in quasi tutti i principali comparti. L’aumento più elevato è registrato dai mezzi di trasporto (+26,5%) frutto degli aumenti delle esportazioni sia di locomotive e materiale rotabile ferro-tranviario, sia di componenti veicolari. In crescita anche l’export dei prodotti alimentari (+11,7%), che si conferma il comparto anticiclico che ha tenuto testa agli sbalzi di questi mesi, seguite dal comparto di articoli in gomma e materie plastiche (+7,8%) e di macchinari e apparecchi (+7,4%). Positive anche le performance delle industrie di prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (5,5%), metalli e prodotti in metallo (5,2%), legno, carta e stampa (3,0%). Analizzando la destinazione delle vendite cuneesi, emerge che il bacino dell’UE a 27 Paesi attrae ben il 71,0% delle esportazioni provinciali, contro il 29,0% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. Interessante sottolineare che la dinamica delle vendite provinciali dirette ai partner extra-UE, nel 2010, è stata pari al 20,8%, risultando più intensa rispetto a quella realizzata sui mercati comunitari (+10,0%).

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