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Cultura

Napolitano inaugura il nuovo Museo dell’Automobile

Davide Mazzocco

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La settimana che celebra l’unità nazionale rappresenta, a sua volta, un risorgimento museale. Dalla nuova vita del Museo del Risorgimento  alle formidabili esposizioni con sede nelle Officine Grandi Riparazioni e alla Venaria Reale, Torino ha saputo cogliere nei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità nazionale l’opportunità per rifarsi il look, per dare nuovo slancio al comparto museale con proposte di grande rigore scientifico e di ottimo appeal scenografico. E il pubblico ha premiato la capacità di osare: ieri alla mostra Fare gli italiani sono stati venduti 11.400 biglietti e alle esposizioni della Reggia di Venaria oltre 4.500, sin dalla serata di martedì tutti i musei del centro sono stati presi d’assedio, tanto che, nel giro di ventiquattro ore, il Museo di Scienze Naturali ha fatto registrare il suo record di sempre con 7.000 presenze. A chiudere questa settimana di rinascite sarà il Museo Nazionale dell’Automobile che verrà inaugurato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano domani pomeriggio alle ore 16.

Il museo cambia il suo volto, ma soprattutto cambia la sua impostazione e la sua mission: non una semplice ristrutturazione architettonica ma un intervento che mira a posizionare in modo dinamico e interattivo la nuova realtà museale all’interno del cammino culturale italiano. Il suo aspetto,  contemporaneo e avveniristico, è stato ideato e progettato dall’architetto Cino Zucchi ma la vera carta vincente saranno verosimilmente le scenografie di François Confino che ha già messo la firma sull’allestimento del Museo del Cinema, capace di attirare mezzo milione di visitatori all’anno. L’investimento complessivo del Museo ammonta a 33 milioni di euro, di cui 22 milioni destinati alla ristrutturazione dell’edificio e 11 milioni agli allestimenti interni. Gli spazi del Museo,  quasi raddoppiati passando dagli 11.000 mq della struttura originale agli oltre 19.000 mq di quella attuale, raccontano la storia dell’automobile insieme alla storia di una cultura e di una società attraverso un percorso unico al mondo per linguaggio e per patrimonio.

“Il nuovo Museo è un patrimonio per il territorio e per il panorama culturale italiano. L’equilibrio dato al complesso architettonico tra le parti esistenti della struttura originaria e le parti nuove,  rende il progetto del nuovo Museo dell’Automobile innovativo e organico – spiega il Presidente del Museo Nazionale dell’Automobile Alberto Zunino –. Nel nuovo Museo la vettura diventa un oggetto straordinario in uno scenario suggestivo ‘ricreato’ dall’immaginazione di chi lo possiede: le auto della collezione vengono ‘messe in scena’ e raccontano i grandi avvenimenti culturali e sociali del periodo. A ciò si aggiungono una scenografia sonora e una serie di effetti speciali che rendono l’esposizione emozionale e interattiva”.

“Il fenomeno ‘automobile’ appare come una delle espressioni più significative della nostra civiltà  – spiega lo scenografo  François Confino – L’auto è cultura, e ciò nel vero senso del termine. Più che esporre semplicemente le sue auto, il Museo vuole raccontare al visitatore la ‘leggenda’ dell’automobile: una storia nella quale personaggi e situazioni reali si mescolano a personaggi e situazioni nate dall’immaginazione dello scenografo. Tale intreccio di realtà e finzione ha il compito di far riflettere su temi e problemi contrastanti legati all’uso dell’automobile, come la passione ed i suoi eccessi, il fascino ed i pericoli, gli effetti nocivi sull’ambiente e le virtualità positive della mobilità, il connubio fra tecnica e arte”.

Nato nel 1960 in anticipo di alcuni mesi sui festeggiamenti del Centenario dell’Unità d’Italia che ebbe proprio nel parco di Italia ’61 il suo cuore pulsante, il Museo dell’Automobile riapre al pubblico dopo quattro anni con una tripartizione dettata dai tre livelli della nuova struttura: storia, leggenda e design. Il viaggio comincia al secondo piano con i progetti protoautomobilistici di Leonardo e le carrozze a vapore, poi si pigia l’acceleratore sul Novecento con i modelli degli anni del Liberty, della Grande Guerra e degli anni ruggenti. L’auto accompagna tutta la storia del secolo alle nostre spalle e talvolta ne detta i tempi: ecco allora una jeep della Seconda Guerra mondiale, la Fiat Multipla con cui si andava al mare negli anni del boom e, ancora, la Due Cavalli, simbolo del ’68.  Il primo piano racconta la leggenda con spiazzanti scenografie nate per stupire il pubblico e gli appassionati delle quattro ruote, al piano terra il tema è il design con le interviste ai progettisti e i modelli che possiamo trovare attualmente sulle nostre strade.

Dal 20 marzo 2011 il Museo sarà aperto il lunedì dalle 10 alle 14; il martedì dalle 14 alle 19; il mercoledì, il giovedì e la domenica dalle 10 alle 19; il venerdì e il sabato dalle 10 alle 21. Il costo del biglietto è: intero 8 euro, ridotto 6 euro, scuole 2,50 euro.

 

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