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Cronaca

Quote latte, in appello la Regione ritira la costituzione di parte civile. Le reazioni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si è aperto a Torino il processo d’appello contro i Cobas del latte, la cinquantina di allevatori accusati di truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea per avere messo in atto un meccanismo per eludere il prelievo sulla produzione fuori quota. In primo grado, nel luglio 2009, il Tribunale di Saluzzo aveva inflitto 54 condanne, di cui una a tre anni e sei mesi all’ex parlamentare europeo della Lega Nord Giovanni Robusti.Nell’occasione era stato riconosciuto alla Regione Piemonte il diritto a un indennizzo, oltre a 15mila euro di risarcimento per le spese legali. Ieri, però, è arrivato il dietrofront della Regione, che ha  scelto di ritirare la costituzione di parte civile. “La revoca della costituzione di parte civile – ha spiegato all’agenzia Ansa il legale della Regione, Alessandro Mattioda – è stata decisa dalla Giunta. Come avvocato non la posso commentare, posso soltanto precisare che, dal punto di vista tecnico, è sempre possibile l’azione in sede civile”.

Dura la reazione del Codacons, che ha annunciato di voler presentare alla Corte dei Conti un esposto in cui chiederà di “valutare se la scelta della Regione sia in grado o meno di provocare danni alla collettività”. “La rinuncia al danno economico già accertato dal tribunale di Saluzzo in prima istanza e il vanificare la precedente attività dell’Avvocatura regionale – spiega l’associazione dei consumatori – ci paiono elementi da non sottovalutare, se l’attività amministrativa e’ finalizzata al buon andamento della pubblica amministrazione nell’interesse dei cittadini”.

Il presidente regionale dell’Udc, il cuneese Teresio Delfino, attacca: “E’ alquanto singolare che la Regione Piemonte abbia ritirato la propria costituzione di parte civile nel processo d’appello contro i Cobas del latte dopo che in primo grado aveva ottenuto il giusto riconoscimento ad un indennizzo, oltre che il pagamento delle spese legali. Siamo in presenza di una chiara decisione politica a favore dei soliti furbetti del latticino presa dalla giunta regionale, guarda caso guidata della Lega Nord. E’ un’insolita coincidenza che sicuramente non sfuggirà agli occhi dei cittadini, degli allevatori onesti, ma anche della Corte dei Conti, che potrà verificare l’eventuale danno erariale causato da una simile decisione”.

Anche il Pd, per bocca del vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Placido, è scandalizzato: “Sono totalmente sconcertato. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione urgente, per conoscere quali eventuali fatti nuovi abbiano indotto il presidente della giunta regionale a cambiare strategia ed a disporre la revoca della costituzione. Non solo la Regione Piemonte, ma anche l’Agea ed il Ministero delle Politiche agricole (ente, quest’ultimo, che ha avuto ingenti danni sotto il profilo economico, a causa delle quote latte) non erano presenti alla prima udienza del processo d’appello. Concordo con chi ipotizza di volersi appellare alla Corte dei Conti, per la verifica di eventuali conseguenze erariali. Non è pensabile che la stragrande maggioranza degli allevatori si adegui, com’è giusto, alle direttive imposte dall’Unione Europea e che alcuni altri la facciano costantemente franca e continuino a creare un danno ingentissimo con multe e sanzioni comunitarie, a scapito di quelli onesti e del Paese”.

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