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Cultura

Riapre il Museo del Risorgimento. Guarda la fotogallery

Davide Mazzocco

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Dopo un restyling durato cinque anni, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano riapre i battenti venerdì 18 marzo. Sarà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della sua visita in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, a tagliare il nastro del museo che rinasce sotto la curatela scientifica del professor Umberto Levra, ordinario di Storia del Risorgimento dell’Università di Torino, e con la “messa in scena” studiata dall’architetto Richard Pedruzzi, già direttore dell’Accademia di Francia a Roma. A testimonianza dell’interesse suscitato da questa riapertura bastano le prenotazioni: circa 53.000 con il tutto esaurito fino a fine giugno. I lavori di restauro, oltre a consentire la messa in sicurezza di Palazzo Carignano, sono stati l’occasione per ripensare il percorso di visita anche per tutti coloro che hanno un deficit visivo uditivo e motorio. Dei 53.011 pezzi posseduti dal museo ne vengono ora esposti 2.579.

Una delle principali novità è sicuramente una maggiore contestualizzazione del Risorgimento in ambito europeo. Le sale sono arricchite da filmati realizzati con immagini provenienti dalle più importanti collezioni europee e visibili su schermi di grandi dimensioni, così come ampi tavoli interattivi consentono di approfondire ulteriormente i temi sviluppati dalle clip. L’illuminazione e i colori delle 30 sale non sono casuali ma strettamente connessi ai temi trattati in quell’ambiente e ad arricchire la visita vi sono molti strumenti multimediali. L’itinerario di visita comincia nelle stanze dedicate alle grandi rivoluzioni del Settecento, quelle che preparano il terreno ideologico per i processi di nazionalità dell’Ottocento. La visita prosegue con l’analisi dell’occupazione napoleonica, quindi con le stanze dedicate alla Restaurazione, alle società segrete, alle rivoluzioni del 1830 e ai movimenti democratici italiani. Il racconto si addensa con le stanze dedicate allo Statuto Albertino e alle rivoluzioni del 1948 che, non a caso, circondano l’aula della Camera dei deputati del Parlamento Subalpino attiva proprio dal 1848 al 1860. La seconda metà dell’itinerario è dedicata alle guerre d’indipendenza, alla spedizione dei Mille, all’unificazione. L’ultima parte descrive i primi cinquant’anni dell’unificazione che si concludono con l’età giolittiana e l’inizio della Grande guerra.

Da domenica 20 sino a giovedì 31 marzo sarà possibile visitare il museo gratuitamente. Per informazioni: www.museorisorgimentotorino.it

Guarda in anteprima la fotogallery del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

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