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La povertà è donna: ricerca della Cisl sostiene che il 72% delle anziane piemontesi ha difficoltà

Redazione Quotidiano Piemontese

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“La povertà è na brita roba” è il titolo che è stato scelto per la ricerca condotta dalla Federazione Pensionati Cisl del Piemonte sulla povertà delle donne anziane. Un progetto articolato, coordinato dal sociologo Riccardo Grassi, che ha raccolto anche 25 interviste realizzate dalle pensionate della Fnp nelle otto province piemontesi.Testimonianze molto diverse tra loro che hanno l’obiettivo di raccontare le esperienze di vita di chi ha dovuto confrontarsi quotidianamente con la povertà.Il lavoro verrà presentato domani 10 marzo alle ore 9.30 presso la sede del Gruppo Abele, che è anche casa editrice del volume, a Torino, in Corso Trapani 91. All’incontro interverranno oltre al sociologo, la segretaria Cisl Piemonte, Giovanna Ventura, la segretaria nazionale Fnp Cisl, Maria Diquattro, il direttore delle Politiche Sociali e della Famiglia della Regione Piemonte, Raffaella Vitale, e il segretario della Fnp Cisl Piemonte, Francesco Cargnino.

“Le storie delle donne anziane piemontesi raccolte in questo lavoro – commenta la segretaria Cisl, Giovanna Ventura – rimandano a un parallelismo con le storie dei giovani e delle giovani contemporanee la cui precarietà occupazionale, associata alle recenti riforme del sistema pensionistico li esporrà ad una anzianità fortemente a rischio di vulnerabilità”.

Nell’anno della povertà proposto dall’Europa alla riflessione della società, la segreteria Regionale FNP-CISL del Piemonte ha voluto analizzare la situazione delle donne piemontesi che vivono con pensioni molto basse non perché non abbiano lavorato in gioventù, piuttosto perché lo hanno fatto in nero, o con salari minimi, o in cambio di cibo e ora, nella terza e quarta età si trovano a vivere in povertà (ma tutte rifiutiamo l’idea della miseria).

Chi sono? Come vivono? Che cosa ci raccontano?

“Le donne anziane intervistate – spiega il segretario dei pensionati Cisl, Francesco Cargnino – hanno mostrato grande dignità, grande fierezza nel vivere la loro condizione di povertà, anzi per loro la povertà del presente nasce da molto lontano, dall’infanzia di stenti, dall’adolescenza ‘a servizio’ di ricche famiglie, dal lavoro dei campi, dalla monda e raccolta del riso, dall’abbandono forzato della scuola perché non c’erano soldi e tante bocche da sfamare… Queste donne ci hanno commosso, hanno lasciato un messaggio ai giovani di oggi: mai più lavoro nero, sottopagato, nascosto; abbiate la forza di ribellarvi”.

LA RICERCA INTEGRALEhttp://dl.dropbox.com/u/18990132/Ricerca%20donne%20anziane%20integrale.doc

SINTESI RICERCA. Al 1° gennaio 2010 la popolazione residente in Piemonte ammontava complessivamente a 4.446.230 individui. Di questi la componente anziana (ovvero gli ultra sessantacinquenni) era complessivamente il 22,8%.All’interno della popolazione residente con 65 anni e più, il 57,9% è composto da donne (561.886 unità), quota che sale al 62,8% pari a 312.973 unità, se si fa riferimento a coloro che hanno 75 anni e più. In base a questi dati, in Piemonte quasi un cittadino su 7 è rappresentato da una donna con 65 anni e più.Secondo i dati ISTAT presentati alla conferenza nazionale sulla famiglia del 2009, in Italia, il 10,8% delle famiglie residenti si trovava in condizione di povertà e il 4,7% in condizione di povertà assoluta.

In Piemonte, sempre secondo i dati ISTAT del 2009, il 12,3% delle famiglie dichiara di faticare ad avere le risorse necessarie per arrivare a fine mese.Facendo riferimento in maniera specifica alla situazione delle persone anziane nelle regioni del Nord, erano in condizione di povertà relativa il 4,9 delle famiglie di anziani soli e il 6,3% delle coppie anziane.

L’obiettivo della ricerca della Cisl Fnp non è quello di fare una analisi scientifica delle condizioni di vita delle donne anziane in Piemonte, ma di restituire una serie di ritratti e di storie in qualche modo emblematiche di come la condizione delle donne anziane in Piemonte che vivono con la sola pensione sociale e/o minima sia in realtà molto diversa in relazione al contesto ambientale e sociale di vita, alla storia individuale, alle attese di fronte al presente e al futuro.

La povertà delle donne anziane in Piemonte non è solo povertà economica e materiale, ma, spesso, anche povertà relazionale, fragilità dei rapporti e delle reti. È per questo che, parallelamente alle azioni proprie degli enti pubblici e delle organizzazioni assistenziali è importante che il tema della povertà e quello più generale dell’età anziana occupino un posto nel cuore di ciascuno di noi e si trasformino in una capacità di attenzione quotidiana che rappresenta una dei principali fattori di protezione per chi è più vulnerabile.Il volume è articolato in tre capitoli. Nei primi due viene affrontata la tematica della povertà dal punto di vista maggiormente teorico, cercando di definirne le dimensioni, le caratteristiche e gli approcci di studio. Nel terzo capitolo si dà spazio alle narrazioni.I contenuti sono derivati principalmente dall’analisi dei testi di 25 interviste svolte a donne anziane, che vivono in una situazione di povertà sul territorio regionale. Le interviste sono state interamente svolte da volontarie di FNP Cisl Piemonte.

La debolezza della condizione femminile sul fronte pensionistico è legata ad una serie di fattori storici e culturali che hanno a che fare sia con il ruolo sociale tradizionalmente associato alla condizione femminile, sia a fenomeni di sfruttamento e di irregolarità contributiva che hanno caratterizzato a lungo in passato l’inserimento lavorativo femminile.Le storie raccolte in questa pubblicazione e presentate nel capitolo terzo ne sono una testimonianza significativa.

Ciò che emerge, pur nella grande differenza soggettiva ed oggettiva delle situazioni prese in considerazione è lo stretto legame tra una situazione di vulnerabilità economica nell’età anziana e la mancanza di regolarità contributiva nel corso della propria vita, pur in presenza di forme diffuse di lavoro.

 

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